Il "Libanese" e "Buffoni" in Tribunale

Francesco Montanari non è passato inosservato mentre percorreva i corridoi del tribunale penale romano di piazzale Clodio. Il « Libanese» della serie ispirata alla Banda della Magliana, “Romanzo Criminale”, si è recato in aula per testimoniare nel processo dove è imputato Lorenzo Renzi, noto attore cinematografico, collega di Montanari nella nota serie televisiva ed ex coniuge dell’indossatrice Ogonya Roselyne Lilion Awuor. Secondo la procura della Repubblica di Roma, Renzi, avrebbe maltrattato l’ex convivente «sottoponendola a vessazioni psicofisiche». L’attore che interpretò Sergio Buffoni, il personaggio ispirato al criminale Giuseppe Carnovale, secondo gli inquirenti avrebbe minacciato di morte la donna, la «percuoteva con schiaffi e calci - recita il capo d’imputazione - facendola vivere in un clima di terrore». Una versione tutta da verificare ed è per questo che la difesa ha portato in aula la testimonianza di Montanari: «Io e Lorenzo (Renzi ndr) ci siamo conosciuti durante le riprese della serie televisiva Romanzo Criminale - ha affermato in aula l'attore - Sapevo che aveva una compagna. Li vedevo spesso e nell’estate del 2008, dopo aver finito di girare la fiction andai a trascorrere una vacanza a Colle Mattia. Alloggiavo nell’abitazione di Lorenzo - ha proseguito «Il Libanese» - in quel periodo non ho assistito a nessun litigio, neanche a quelli che solitamente avvengono in tutte le coppie, il clima era veramente sereno». Poi, l’attore, sollecitato dalle domande della difesa e della parte civile che cercavano di appurare le condizioni in cui la coppia vivesse, ha spiegato: «L’abitazione dove alloggiavo era un biposto con un secondo piano in costruzione. Il piano terra era molto confortevole, altrimenti non sarei andato a trascorrere una vacanza. Certo - ha proseguito il testimone - non navigavano nell’oro ma Lorenzo in quel periodo lavorava alla serie e si prodigava per la sua compagna. Una volta mi chiese di parlare con mio padre perché, essendo un dottore, poteva aiutare il padre della compagna di Lorenzo che era malato. So anche - ha concluso Francesco Montanari - che Lorenzo, che lavorava nel campo della moda perché inizio la carriera come modello di intimo, fece alcune telefonate a Milano cercando di far lavorare la ragazza. Ad ogni modo mi sembrava una coppia veramente serena». I fatti contestati all’imputato sarebbero iniziati nel 2007. Ogonya Roselyne, modella keniota di trentaquattro anni, aveva iniziato a convivere con Lorenzo Renzi. «Era stata portata in Italia con mille promesse e l’aspettativa di un futuro roseo garantito da un uomo famoso e innamorato- ha affermato l’avvocato che assiste la donna, Cristina Cerrato - Poi le cose sono cambiate». Tra le mura dell’abitazione coniugale infatti, non sarebbero mancate «continue vessazioni psicofisiche», così come vengono definite dalla parte civile. Secondo la denuncia della modella, l’attore avrebbe esternato «affermazioni razziali, infliggendole ferite invisibili che miravano a ledere la dignità della mia assistita», continua l’avvocato.