Genny 'a carogna condannato a 26 mesi
Due anni e due mesi di reclusione, senza la sospensione condizionale: è la condanna che il gup Giulia Proto ha inflitto, al termine del giudizio abbreviato, a Gennaro De Tommaso, il capo tifoso del Napoli più conosciuto come "Genny la carogna", in relazione ai disordini avvenuti fuori e dentro lo stadio Olimpico, il 3 maggio scorso, prima della finale di Coppa Italia. De Tommaso, assistito dagli avvocati Lorenzo Contucci e Giovanna Castellano, è stato riconosciuto responsabile del reato di resistenza aggravata a pubblico ufficiale per aver cercato di fronteggiare il cordone delle forze dell'ordine che presidiavano il percorso assegnato ai tifosi partenopei fino all'impianto sportivo e della violazione della normativa sugli stadi per essersi seduto a cavalcioni sulla cancellata della curva nord. De Tommaso è stato invece assolto, per non aver commesso il fatto, dall'accusa di aver istigato al lancio di ordigni esplodenti e corpi contundenti verso il campo di gioco e, perché il fatto non sussiste, dall'accusa di aver indossato e esibito una maglietta con la scritta "Speziale libero". La condanna a un anno e otto mesi di carcere (pena sospesa) è stata inflitta, invece, ad altri tre ultrà napoletani (Mauro Alfieri, Genny Filacchione e Salvatore Lo Presti) che rispondevano di concorso in resistenza aggravata a pubblico ufficiale assieme a De Tommaso. Ha scelto, infine, di essere giudicato con il rito ordinario, un quinto tifoso partenopeo, Massimiliano Mantice accusato dalla procura di aver superato "indebitamente una recinzione, sedendosi sulla cancellata della curva Nord" poco prima dello svolgimento della finale tra Fiorentina e Napoli. De Tommaso era stato arrestato e l'accusa aveva chiesto tre anni e sei mesi contestando i reati di resistenza a pubblico ufficiale, incitamento alla violenza, per aver indossato la maglietta con su scritto "Speziale libero", lancio di fumogeni e scavalcamento. Attualmente è sottoposto al solo obbligo di firma e al Daspo per il quale pende ricorso al Tar.