2404 valeria La «svendita» dei laboratori di analisi La «svendita» dei laboratori di analisi

L’hanno definita la "svendita" dei laboratori di analisi. I rappresentanti del Movimento 5 Stelle sono stati i primi ad accorgersi di come il settore stia subendo una rivoluzione interna, in particolare nel Lazio. E puntano il dito contro chi in Regione vuole attuare una riforma che favorirebbe le multinazionali estere Synlab (Germania) e Lifebrain (Austria). Il 17 dicembre scorso, davanti al palazzo della Giunta, si è svolto un presidio sindacale, al quale hanno partecipato anche i consiglieri regionali Gianluca Perilli e Davide Barillari, eletti in quota M5S. Causa principale della protesta, la notizia che l’80% dei laboratori di analisi, ovvero tutti quelli che non raggiungono 200 mila prestazioni annue, dovranno chiudere. La riduzione porterebbe a un oligopolio delle strutture di grandi dimensioni, spesso acquistate da società multinazionali, nonché alla perdita di circa 8 mila posti di lavoro, tra personale e indotto dei piccoli laboratori privati convenzionati con la Regione. Federlazio e Federbiologi hanno proposto una "rete-contratto" che eviterebbe di concentrare tutto il budget regionale su pochi operatori, sostenendo che questa operazione di accentramento non porta a un risparmio per le finanze pubbliche. La società Lifebrain si sta espandendo a macchia d’olio nel Lazio, inglobando laboratori di analisi più piccoli. Il primo è stato quello di Guidonia (Lag), a maggio del 2014. L’ultima acquisizione risale invece a febbraio scorso: comprando la Salus di Ladispoli, il gruppo austriaco ha realizzato la quarta transazione in Italia nell’arco di poche settimane. Il Movimento 5 Stelle vuole sapere dal governatore Nicola Zingaretti come sia possibile che, in un momento di crisi come quello, si attui «l’ennesima riforma al buio», agevolando la creazione di «un oligopolio che avrà come logica conseguenza un aumento dei prezzi e uno strapotere di contrattazione che sbilancerà tutto il settore». Il consiglieri pentastellati si sono detti pronti a presentare interrogazioni e mozioni in aula, riservandosi di chiedere un accesso agli atti per verificare eventuali conflitti di interesse. «Come mai Anisap, una delle maggiori rappresentanze del settore dei laboratori, non dice nulla di tutta questa situazione? - si legge sul blog di M5S - Guarda caso molti membri del direttivo attuale, fra cui il presidente di Anisap, nei mesi scorsi hanno venduto proprio a queste due multinazionali i loro laboratori». L’hanno definita la "svendita" dei laboratori di analisi. I rappresentanti del Movimento 5 Stelle sono stati i primi ad accorgersi di come il settore stia subendo una rivoluzione interna, in particolare nel Lazio. E puntano il dito contro chi in Regione vuole attuare una riforma che favorirebbe le multinazionali estere Synlab (Germania) e Lifebrain (Austria). Il 17 dicembre scorso, davanti al palazzo della Giunta, si è svolto un presidio sindacale, al quale hanno partecipato anche i consiglieri regionali Gianluca Perilli e Davide Barillari, eletti in quota M5S. Causa principale della protesta, la notizia che l’80% dei laboratori di analisi, ovvero tutti quelli che non raggiungono 200 mila prestazioni annue, dovranno chiudere. La riduzione porterebbe a un oligopolio delle strutture di grandi dimensioni, spesso acquistate da società multinazionali, nonché alla perdita di circa 8 mila posti di lavoro, tra personale e indotto dei piccoli laboratori privati convenzionati con la Regione. Federlazio e Federbiologi hanno proposto una "rete-contratto" che eviterebbe di concentrare tutto il budget regionale su pochi operatori, sostenendo che questa operazione di accentramento non porta a un risparmio per le finanze pubbliche. La società Lifebrain si sta espandendo a macchia d’olio nel Lazio, inglobando laboratori di analisi più piccoli. Il primo è stato quello di Guidonia (Lag), a maggio del 2014. L’ultima acquisizione risale invece a febbraio scorso: comprando la Salus di Ladispoli, il gruppo austriaco ha realizzato la quarta transazione in Italia nell’arco di poche settimane. Il Movimento 5 Stelle vuole sapere dal governatore Nicola Zingaretti come sia possibile che, in un momento di crisi come quello, si attui «l’ennesima riforma al buio», agevolando la creazione di «un oligopolio che avrà come logica conseguenza un aumento dei prezzi e uno strapotere di contrattazione che sbilancerà tutto il settore». Il consiglieri pentastellati si sono detti pronti a presentare interrogazioni e mozioni in aula, riservandosi di chiedere un accesso agli atti per verificare eventuali conflitti di interesse. «Come mai Anisap, una delle maggiori rappresentanze del settore dei laboratori, non dice nulla di tutta questa situazione? - si legge sul blog di M5S - Guarda caso molti membri del direttivo attuale, fra cui il presidente di Anisap, nei mesi scorsi hanno venduto proprio a queste due multinazionali i loro laboratori».