Ilva, da oggi 2. 310 lavoratori in solidarietà a Taranto
Parte da oggi la nuova fase di contratti di solidarietà all'Ilva di Taranto. Da oggi e sino a fine mese saranno 2.310 i lavoratori interessati al contratto di solidarietà che prevede meno ore di lavoro ed un taglio della retribuzione in parte compensato dall'Inps. E intanto dopo l'altro forno 5 fermato nei giorni scorsi per i lavori dell'Autorizzazione integrata ambientale, tra domani e giovedì è prevista la fermata dell'acciaieria 1 del siderurgico. Producendo meno ghisa, c'è meno attività a valle. E di conseguenza cresce anche il ricorso ai contratti di solidarietà, l'ammortizzatore sociale concordato tra azienda e sindacati per gestire questa particolare fase di ristrutturazione. Cosa succederà nei prossimi mesi. Con l'aumento degli impianti fermi, aumenterà nell'Ilva anche il numero dei lavoratori soggetti ai contratti di solidarietà, dai 2.310 di questo periodo ad oltre 3mila tra aprile e giugno. Oltre 800 addetti in più. In particolare, ad aprile la solidarietà toccherà 3.131 lavoratori (di cui 2.222 tra altiforni, acciaierie, laminatoi e tubifici e 421 tra carpenteria e officine meccaniche ed elettriche) mentre l'inattività riguarderà 3.128 unità a maggio e 3.178 a giugno. La sospensione prevista, rende noto l'Ilva, sarà quella della giornata intera di solidarietà ma resta comunque la disponibilità dei reparti ad adottare l'ora giornaliera. I numeri definiti oggi si rifanno all'accordo delle scorse settimane che ha previsto che a Taranto vada in solidarieta' un numero massimo di 4.074 addetti. Circa 500 in più rispetto ai circa 3.500 delle intese del 2014 e 2013. Questo, infatti, è il terzo anno di solidarietà all'Ilva. Con un particolare però: nei due anni precedenti la solidarietà non è mai andata oltre i 1.500-1.600 addetti a fronte dei 3.500 individuati nelle intese, adesso, invece, c'è maggiore corrispondenza tra numeri effettivi e quelli dell'accordo. Questo perche' sta aumentando il numero degli impianti soggetti a fermata produttiva. Nei prossimi giorni, a valle delle ultime fermate, l'Ilva sarà, infatti, in attività con due altiforni su quattro e con un'acciaieria su due