Papa Francesco a Napoli: "La corruzione puzza"

Il Santo Padre all’ombra del Vesuvio, a Pompei e a Napoli, nella sua ottava visita pastorale in Italia, che ancora una volta privilegia le realtà del Mezzogiorno. Alle 7.48 Papa Francesco, con circa dieci minuti di anticipo rispetto alla tabella di marcia, è arrivato a Pompei in elicottero dopo circa 40 minuti di viaggio da Roma. Ad accoglierlo Tommaso Caputo arcivescovo di Pompei e delegato pontificio per il Santuario, e Nando Iuliano sindaco di Pompei. Dopo un breve tragitto sulla Papamobile, alle 8 è entrato nel Santuario di Pompei, gremito di fedeli. Qui il Papa ha rivolto una preghiera alla Madonna, poi si è trasferito per qualche minuto nella Casa di Bartolo Longo all'interno Basilica per una preghiera, per poi fare ritorno nella navata centrale con i fedeli che hanno ripreso ad intonare canti religiosi. Il Papa ha donato un rosario d'oro alla Madonna di Pompei. Alle 8.34 il Pontefice è uscito dalla Basilica e rivolto ai fedeli ha detto: "Grazie tante per questa calorosa accoglienza. Abbiamo pregato la Madonna perchè ci benedica tutti, a noi, a me, a tutto il mondo. Abbiamo bisogno della Madonna perchè ci custodisca noi tutti. Pregate per me". Il Papa ha poi recitato con i fedeli un Ave Maria. "Arrivederci presto", ha aggiunto. Poi è salito nuovamente sulla Papamobile, in direzione del campo sportivo di Pompei dove è salito nuovamente sull'elicottero per dirigersi a Scampia, prima tappa del tour nel capoluogo partenopeo. Successivamente è previsto l’attraversamento delle vie del centro in per arrivare, in Piazza del Plebiscito, alla messa solenne prevista per le 11. Alle 13 è invece in programma la visita al carcere di Poggioreale, dove Francesco sarà a pranzo con una rappresentanza dei detenuti, tra cui dieci transessuali. Dopo la sosta al vescovado, il Santo Padre alle 15 sarà in Duomo per l’incontro con il clero e la venerazione delle reliquie di San Gennaro: e forte è l’attesa se si ripeterà il prodigio della liquefazione del sangue, come invece non avvenne con i due precedenti Pontefici, Giovanni Paolo II nel 1979 e Benedetto XVI nel 2007. Subito dopo, alle 16.15, Francesco incontrerà ammalati e disabili nella basilica del Gesù Nuovo, retta di suoi confratelli Gesuiti. Ultimo appuntamento, quello con i giovani e i fedeli della diocesi alla Rotonda Diaz, sul Lungomare Caracciolo, rispondendo anche alle domande di un ragazzo, di un’anziana e di una giovane coppia. Dalla vicina Stazione Marittima, infine, la partenza in elicottero alle 18.15 per fare rientro in Vaticano.     Le parole del Papa a Scampia. "La corruzione puzza, la società corrotta puzza e un cristiano che fa entrare dentro di sé la corruzione non è cristiano, puzza", afferma. "I migranti non sono umani di seconda classe: sono cittadini, sono figli di Dio, sono migranti come noi, perché tutti noi siamo migranti verso un’altra patria». Riferendosi al passaggio sulla corruzione nell’intervento del magistrato, il Papa ha detto a braccio che "Se noi chiudiamo la porta ai migranti, se noi togliamo il lavoro e la dignità alla gente, come si chiama questo? Si chiama corruzione e tutti noi abbiamo la possibilità di essere corrotti. Nessuno di noi può dire “io mai sarò corrotto”. No - ha proseguito -, è una tentazione, è uno scivolare verso gli affari facili, verso la delinquenza dei reati, verso la corruzione". "Quanta corruzione c’è nel mondo - ha aggiunto il Pontefice -: è una parola brutta, perché una cosa corrotta è una cosa sporca. Se noi troviamo un animale che è corrotto è brutto, ma puzza, la corruzione puzza e la società corrotta puzza, e un cristiano che fa entrare dentro di sé la corruzione non è cristiano, puzza". Al termine del discorso, Bergoglio ha anche invitato a "andare avanti nella pulizia della propria anima, nella pulizia della città, nella pulizia della società, perché non ci sia quella puzza della corruzione". Quindi Francesco ha benedetto i fedeli, con la frase in napoletano solitamente pronunciata dall’arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe: "A Maronna v’accumpagne". La folla ha salutato con un lungo e scrosciante applauso.   Messa solenne. Sono oltre 60mila i fedeli presenti in piazza del Plebiscito per la messa celebrata da Papa Francesco. Gran folla anche nei pressi della piazza, in particolare a piazza Trieste e Trento e in via Cesario Console, dove sono stati installati due maxischermi. "Tutto esaurito" anche sui balconi dei palazzi che affacciano sulla grande piazza e c'è chi ha deciso di sfruttare la sua posizione per esporre ritratti del Papa o bandiere vaticane. Nessun problema sul fronte meteo: su Napoli splende un bel sole nonostante per oggi fosse prevista pioggia. Nel corso della sua omelia il Pontefice ha lanciato un chiaro messaggio ai malavitosi: "Ai criminali e a tutti i loro complici la Chiesa ripete: convertitevi all'amore e alla giustizia! Lasciatevi trovare dalla misericordia di Dio! Con la grazia di Dio, che perdona tutto, è possibile ritornare a una vita onesta. Ve lo chiedono anche le lacrime delle madri di Napoli, mescolate con quelle di Maria, la Madre celeste invocata a Piedigrotta e in tante chiese di Napoli. Queste lacrime sciolgano la durezza dei cuori e riconducano tutti sulla via del bene".