Cesare Battisti già libero e Sarkozy attacca l’Italia

Prima arrestato e poi scarcerato. Cesare Battisti è di nuovo libero. La polizia federale brasiliana in un primo momento, aveva indicato che l’ex terrorista sarebbe rimasto «nei locali del commissariato regionale a Embu des Artes, nello stato di Sao Paulo, fino a che l’espulsione dal paese sarebbe stata effettiva». L’ex membro dei Proletari Armati per il Comunismo, condannato in Italia per il coinvolgimento in quattro omicidi, è invece riaccompagnato a casa: «Abbiamo ottenuto un habeas corpus da parte di un tribunale di Brasilia», ha precisato il legale, Igor Sant’Anna Tamasauskas. «È libero al pari di qualunque altro cittadino e presenteremo un ricorso davanti al tribunale regionale federale» di Brasilia che gli ha concesso il diritto di richiedere a un giudice l’emissione di un ordine diretto a un’autorità pubblica che ha eseguito un arresto, per rendere ragione della detenzione. Come non bastase la burla dell’arresto-lampo e dell’immediata scarcerazione, a scatenare il putiferio ci ha pensato l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy: «L’Italia deve volare pagina sugli Anni di Piombo». La dichiarazione ha sollevato un’ondata di polemiche. «Quello di Battisti è un caso doloroso», ha affermato Sarkozy, secondo cui «tutto è legato a Francois Mitterrand, che, all’epoca degli attentati in cui ci furono morti, a gente che aveva le mani sporche di sangue e che si era rifugiata in Francia, aveva promesso di non estradarli». Questa «era una promessa, che non è mai stata tradotta in fatti». Per questo, «le procedure giudiziarie devono andare avanti in Italia», ha concluso Sarkozy. Che però è stato accusato da Battisti di non aver ostacolato la sua fuga dalla Francia quando era ministro dell’Interno francese, per poi farlo arrestare in Brasile nel marzo 2007 nel pieno della sfida per l’Eliseo con la rivale socialista Ségolène Royal. «Volti pagina la sua Francia, responsabile prima di essere stata ostello dei peggiori criminali e poi della fuga facilitata di Battisti in Sud America», ha ribattuto Ignazio La Russa, deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale. «Per fortuna la maggioranza dei francesi sembra ormai orientata diversamente, come la crescita esponenziale del partito di Marine Le Pen dimostra». «Ma cosa vuole Sarkozy, impegnato in una fallimentare opera di riciclaggio? Volti pagina lui e i suoi risolini e se ne stia a casa con Carla Bruni. Il posto di un assassino come Cesare Battisti è il carcere, non si intrometta», ha sottolineato il senatore Maurizio Gasparri. Il governo italiano «vuole assicurare Battisti alla giustizia italiana e consentire l’esecuzione della pena», ha giurato in serata il ministro della Giustizia Andrea Orlando. E quello dell’Interno Angelino Alfano ha chiarito che «il ministero degli Esteri è al lavoro sugli aspetti giuridici; Battisti deve rientrare in Italia, non smetteremo di batterci per questo obiettivo». Ma potrebbe anche essere estradato in Francia o in Messico. Intanto Alberto Torreggiani, figlio di Pierluigi, l’uomo ucciso in un attentato nel 1979, ha chiesto passi concreti affinché l’ex terrorista torni in Italia. «Il Brasile sta facendo quanto previsto per arrivare all’espulsione», ha affermato Torreggiani. «Quello che mi preoccupa, piuttosto, è il nostro governo che finora non ha detto niente e non ha chiarito quale sia la sua strategia».