Dai voli con Berlusconi ai traffici di cocaina. È la Dama Bianca story
C’è l’organizzazione criminale che importava cocaina dal Venezuela, l’agente infedele della Polaria e lei, Federica Gagliardi: ex collaboratrice del direttore generale della Regione Lazio, Salvatore Ronghi, assoldata per compiere due viaggi a Caracas con l’obiettivo di importare in Italia, attraverso l’aeroporto di Fiumicino, complessivi 52 chili di stupefacente, chiamati in gergo «contratti». Da dipendente regionale, si ritrova nella delegazione italiana presieduta dall’allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che a giugno 2010 partecipò al G8 a Toronto. Un’esperienza che le ha portato il soprannome di "Dama Bianca". Ma non solo, perché la Gagliardi, forte di quell’esperienza con l’ex premier, era riuscita a stringere rapporti istituzionali anche con ufficiali della Guardia di finanza, che ha tentato inutilmente di usare per i suoi affari illeciti. IN DUE ANNI 93 CHILI DI COCA Questo è contenuto negli atti giudiziari della Procura di Napoli e del Gico della Guardia di finanza, che hanno consentito di disarticolare un’organizzazione di narcotrafficanti capeggiati dai fratelli Pasquale (latitante) e Alessandro Fiorente. In manette sono finite 28 persone per associazione per delinquere e traffico internazionale di droga. Tra loro c’è anche Andrea Pellegrini, agente della Polaria che aveva l’incarico di far passare il carico di coca dalla dogana di Fiumicino. Stando agli atti, tra il 2012 e il 2014 gli investigatori hanno posto sotto sequestro 93 chili di cocaina e 930 chili di hashish tra gli aeroporti di Fiumicino e Milano Malpensa. L’inchiesta ha subito uno sprint dopo che il 13 marzo 2014 è finita in manette la Gagliardi, trovata nell’aeroporto di Fiumicino con 24 chili di coca. L’AGENTE DELLA POLARIA Secondo gli atti investigativi, la Dama Bianca viene assoldata per due volte dall’organizzazione criminale. Tuttavia, il primo viaggio subisce uno stop: mentre la Gagliardi era in procinto di partire da Caracas con 28 chili di coca, a Fiumicino l’agente della Polaria, Pellegrini, si «"tira indietro", poiché, a suo dire, non gli era stata corrisposta la somma pattuita». Ma è la preparazione del piano per importare la droga che svela il ruolo della Gagliardi. In particolare, c’è uno scambio di messaggi tra Pasquale Fiorente, a Caracas, e Valerio Conti, referente a Roma. «Domani arriva la ragazza», precisa Conti, «parte domani mattina alle 10:30 (…) una bella sorchetta», dice volgarmente l’uomo. Ma c’è qualcosa che non va. L’agente della Polaria vuole più soldi. Così, all’ultimo minuto, il carico resta nell’aeroporto di Caracas: «28 contratti (chili, ndr ) tengo nell’aeroporto buttati per colpa dell’amico tuo», chiosa con un sms Pasquale Fiorente a Conti. Anche l’organizzazione del secondo viaggio subisce un brusco stop. La cellula romana cui era collegata la Gagliardi finisce in manette mentre la donna era in procinto di partire da Caracas con 24 chili di cocaina. Dal cellulare di Conti parte un sms per la Gagliardi, inviato sembra da tale Alessandra. «Ciao Federica sono Ale. Ora cerca di capirmi i nostri amici hanno avuto un gravissimo problema (arresto, ndr ) quindi il servizio fotografico (il carico di coca da portare in Italia, ndr ) è da ritenersi sospeso». Ma a Pasquale Fiorente non va giù che sia annullato un secondo viaggio. «Qui la situazione è insostenibile», riferisce la Gagliardi dopo aver parlato con l’uomo. E aggiunge: «Sono esausta... come dici tu io sono esterna e tale e voglio rimanere me ne torno a casa e con questa agenzia non lavoro più…». Così decide di partire ugualmente col carico di droga, utilizzando un suo contatto nella Guardia di finanza presente all’aeroporto di Fiumicino. L’UFFICIALE Secondo il Gip, «dalle complessive risultanze investigative si poteva rilevare che Gagliardi avrebbe portato a compimento la propria condotta criminosa sfruttando, molto probabilmente, la conoscenza-amicizia di un militare della Guardia di finanza il quale, ignaro dei suoi propositi delittuosi, le avrebbe prestato assistenza, accompagnandola al di fuori degli spazi doganali». A verbale la donna rivela il motivo di tirare in ballo, a sua insaputa, l’ufficiale delle Fiamme gialle. «Mi domandate quali siano le ragioni per le quali mi è stato riservato dalla Gdf un trattamento di favore in aeroporto ed io vi rispondo che il tutto è verosimilmente dovuto alla mia notorietà acquisita dopo la mia partecipazione alle riunioni del G8 e G20 nel giugno 2010 in Canada nella delegazione italiana al seguito dell’allora presidente del Consiglio Berlusconi... è possibile che anche questo effetto mediatico abbia agevolato con i finanzieri il mio trattamento a Fiumicino».