I notai aiutano i giovani a comprarsi la casa
I notai scendono in campo per il rilancio del mercato immobiliare. Presentano sei proposte al Congresso nazionale del notariato due delle quali, destinate a lasciare il segno. Si tratta di aiutare i cittadini, soprattutto giovani coppie, a comprare casa, passando dall'affitto all'acquisto con i contratti «rent to buy». E poi dare una mano ai costruttori a far ripartire il mercato con la formula «meno tasse sui canoni degli immobili rimasti invenduti», locati in attesa di acquirenti. A parlarne è Maurizio D'Errico, presidente del Consiglio superiore del notariato: «Il "rent to buy" è uno schema flessibile di acquisto che permette di non ricorrere al mutuo e di diventare proprietari dell'immobile in cui si vive, il cui valore non superi i 250 mila euro, con un pagamento a rate analogo all'affitto». Vanno da sé i vantaggi in un periodo come questo di forte crisi economica che penalizza in modo particolare le giovani coppie in difficoltà a richiedere un mutuo. Il crollo del mercato immobiliare ha assunto dimensioni sempre maggiori e oggi siamo sotto il 50% delle transazioni rispetto al 2006 con una sequenza negativa senza precedenti che ha portato il mercato del mattone ad un ridimensionamento fino ai livelli del 1985. Ecco perché intervenire con il "rent to buy". Quanto all’alleggerimento delle tasse sui beni locali questi attualmente scontano una doppia imposizione: inizialmente come locazione e, al momento del trasferimento, come vendita. Il Notariato propone un alleggerimento a favore di entrambi che sarebbe condizionato all’accollo da parte del locatario del mutuo contratto dall’impresa per la costruzione. La disciplina proposta è «a maglie larghe», per consentire all’autonomia privata di modulare meglio il concreto contenuto del contratto, in funzione delle specifiche esigenze. E poi un'altra proposta, che consiste nella riduzione del carico fiscale dell'ipoteca legale a garanzia di dilazioni di pagamento del prezzo delle compravendite. Data la contrazione del mercato creditizio, spesso i venditori sono disposti ad accettare il rischio di concedere una dilazione nel pagamento del prezzo all'acquirente a fronte di adeguate garanzie. Una di queste è l'iscrizione dell'ipoteca legale, inutilizzata a causa del suo costo elevato. Ma i notai mettono il loro contributo anche sulla questione coppie conviventi con una proposta innovativa, primo esempio in Italia. «Partiamo da un presupposto – spiega ancora D’Errico - Secondo gli ultimi dati Istat in Italia si assiste ad una progressiva diffusione delle famiglie di fatto, che da circa mezzo milione nel 2007 sono arrivate a quota 972 mila nel 2010-2011. In particolare sono proprio le convivenze more uxorio tra partner celibi e nubili ad aver fatto registrare l’incremento più sostenuto arrivando ad un numero pari a 578 mila nel 2010-2011». Da qui i contratti di convivenza predisposti dal Notariato secondo le norme di legge previste dall’ordinamento vigente, che potranno disciplinare contrattualmente diversi aspetti patrimoniali relativi alla convivenza nelle famiglie di fatto come l’abitazione, la contribuzione alla vita domestica, il mantenimento in caso di bisogno del convivente, il contratto d’affitto, la proprietà dei beni. I contratti di convivenza non potranno invece risolvere le questioni legate ai figli e all’eredità, in assenza di una legge specifica sulle coppie di fatto e sulle coppie omosessuali. Così come manca la possibilità, sempre a causa di un vuoto legislativo che la giurisprudenza non può colmare, di garantire i figli delle coppie omosessuali, normalmente figli biologici di uno dei partners. Il 30 novembre, presso i Consigli Notarili distrettuali di tutta Italia, chi lo vorrà potrò ricevere informazioni sul tema convivenza e come questa possa essere regolamentata sotto il profilo patrimoniale.