Los Roques, tre corpi Forse uno è di Missoni

Avevano ancora la cintura allacciata. In Venezuela sono stati recuperati dal fondo del mare parte dei resti di Vittorio Missoni e degli altri tre italiani morti nell’incidente aereo il 4 gennaio scorso nell’arcipelago di Los Roques in Venezuela. A darne notizia il quotidiano venezuelano El Universal. L’ambasciata italiana a Caracas «sta verificando la notizia». E le famiglie Missoni, Castiglioni, Foresti e Scalvenzi informano «di non aver ricevuto alcuna comunicazione dettagliata e ufficiale in merito». «Non sappiamo ancora nulla e a nessuno dei membri della mia famiglia è stata comunicata la notizia dell’avvio delle operazioni di recupero dei corpi nel disastro aereo» ha detto Tania Caputi, ex moglie di Vittorio Missoni e madre dei suoi tre figli. Il relitto dell’aereo da turismo scomparso, un bimotore Islander YV-2615, sulla rotta Los Roques-Maiquetia era stato localizzato a giugno, e nei giorni scorsi il governo di Caracas aveva dato il via libera al recupero. A bordo dell’aereo viaggiavano Vittorio Missoni, figlio maggiore dello stilista Ottavio scomparso a maggio, la compagnia Maurizia Castiglioni, due amici della coppia, Elda Scalvenzi e il marito Guido Foresti, e il pilota venezuelano German Marchant. Per un’incredibile coincidenza, la tragedia esattamente 5 anni dopo la scomparsa del volo Transaven nello stesso punto. Le operazioni per l’estrazione dei corpi sono iniziate lunedì, dopo l’autorizzazione data dal procuratore generale. I corpi saranno analizzati per dare loro un’identità certa. Al via anche il recupero del relitto per stabilire le cause dell’incidente, spiega Giorgio Serloni, proprietario della posada Acquamarina a Gran Roque. L’operazione, in un tratto di mare profondo 76 metri a nord di cayo Carenero, un isolotto dell’arcipelago di Los Roques sono iniziate lunedì da parte di un gruppo di esperti del governo e delle forze armate venezuelane. Nelle ultime ore ha permesso di riportare in superficie una parte dei resti umani degli occupanti del velivolo, ha riferito il quotidiano venezuelano. Il recupero proseguirà fino a quando non saranno stati recuperati tutti i resti umani, poi sarà la volta del relitto dell’aereo che permetterà di indagare sulle cause dell’incidente. Sempre a giugno la nave oceanografica americana Sea Scout aveva localizzato poco distante anche il relitto di un altro aereo, il Transaven YV-2081, precipitato il 4 gennaio 2008 con 15 persone a bordo per lo più italiane. Anche per questo velivolo è previsto il recupero dei resti umani e poi il recupero del relitto. L’aereo su cui viaggiava Vittorio Missoni assieme ad altri italiani, scorso 4 gennaio sulla rotta Los Roques-Maiquetia, era stato localizzato in mare il 27 giugno scorso, ad una profondità di 70 metri. Pochi giorni prima, il 20 giugno era stato ritrovato anche il relitto del velivolo con a bordo 8 italiani, disperso esattamente cinque anni prima, il 4 gennaio 2008, sulla stessa rotta, a 10 miglia nautiche da Los Roques. A bordo c’erano 14 persone, tra cui 8 italiani: due amiche bolognesi, Rita Colanni e Annalisa Montanari, la famiglia di Treviso di Paolo Durante che viaggiava con la moglie Bruna Guarnieri e le piccole Emma e Sofia di 6 e 8 anni, i neosposi di Roma Stefano Fragione e Fabiola Napoli. L'unico cadavere ad essere ritrovato fu quello del copilota 37enne Osmel Alfredo Avila Otamendi. Rosita Missoni, vedova dello stilista di origine dalmata Ottavio, nella giornata in cui è stata data la notizia del ritrovamento di resti dell’aereo nel quale è scomparso il figlio Vittorio, è intervenuta a sorpresa a una manifestazione culturale dedicata proprio al marito. Seduta in prima fila, Rosita Missoni ha poi raggiunto il microfono per un breve intervento a La Bancarella, il salone del libro dell’Adriatico orientale inaugurato ieri a Trieste. Successivamente si è trattenuta con alcuni presenti. Non ha però voluto rilasciare dichiarazioni in merito proprio alle notizie che parlavano del ritrovamento dei resti del figlio.