Carmine Schiavone: «Pentito di essermi pentito»
«Se potessi tornare indietro non mi pentirei. Sono pentito di essermi pentito e non lo farei più perchè le istituzioni ci hanno abbandonato. Hanno cercato di ammazzarmi, quando non sono riusciti ad ammazzarmi materialmente, hanno cercato di distruggermi economicamente, moralmente». Lo ha detto Carmine Schiavone, ex boss di camorra del clan dei Casalesi. Collaboratore di giustizia per 20 anni, dal 1993, a luglio ha terminato il suo programma di protezione. «Ci sono più 500 e rotti omicidi fatti», ha detto Schiavone ricordando che «era uno dei capi della cupola» ma «mi sono pentito davvero perché altrimenti quelle carte lì non le avrei mai scritte. Il mio guaio - ha aggiunto - Schiavone - è stato proprio quello di essermi pentito veramente perché in Italia non c'era una giustizia, una legge, un politico che sappia capire questo». «La mafia non sarà mai distrutta perché ci sono troppo interessi, sia a livello economico sia a livello elettorale - ha concluso - L'organizzazione mafiosa non morirà mai».