Il corteo papale bloccato nel traffico di Rio

Papa Francesco è atterrato alle 15.45 (le 20.45 in Italia) a Rio de Janeiro dove presiederà la Giornata mondiale della gioventù. Incredibile l’accoglienza riservata al Pontefice, che dopo il benvenuto da parte della presidente Dilma Rousseff e l’abbraccio con l’arcivescovo di Rio mons. Tempesta, ha lasciato l’aeroporto a bordo di una piccola utilitaria. Ben presto, però, a causa di un’organizzazione approssimativa e di una folla enorme ed entusiasta, il corteo papale è rimasto letteralmente intrappolato. Gli uomini della scorta hanno fatto una fatica enorme per garantire la sicurezza del Papa che non ha mai alzato il finestrino, salutando tutti coloro che hanno preso d’assalto la sua auto. Alla fine, davanti alla cattedrale di Rio, il Pontefice è dovuto salire sulla «papamobile» scoperta e la situazione è leggermente migliorata. Poi la sicurezza ha deciso un fuori programma e Francesco è stato fatto salire su un elicottero che lo ha portato al palazzo del Governatorato, in una zona periferica di Rio, dove ad attenderlo c'era la presidente Rousseff. Il Papa si era rivolto ai giovani già con un tweet poi lanciando un allarme durante il lungo volo da Fiumicino al Brasile: «Rischiamo di avere un’intera generazione che non avrà mai un lavoro». Una volta giunto al palazzo del Governatorato di Rio, Papa Francesco ha ricevuto il saluto ufficiale della presidente Rousseff: «La presenza di Sua Santità in Brasile ci dà l'opportunità di condividere un dialogo su temi che condividiamo», come diritti umani e povertà. «Sappiamo - ha aggiunto - di avere qui un leader religioso sensibile per quanto riguarda la giustizia sociale» e «noi lottiamo contro il nemico comune, la disuguaglianza in tutte le sue forme». «Ho imparato che, per avere accesso al popolo brasiliano, bisogna entrare dal portale del suo immenso cuore; mi sia quindi permesso in questo momento di bussare delicatamente a questa porta. Chiedo permesso per entrare e trascorrere questa settimana con voi. Io non ho né oro né argento, ma porto ciò che di più prezioso mi è stato dato: Gesù Cristo! Vengo nel suo Nome per alimentare la fiamma di amore fraterno che arde in ogni cuore; e desidero che a tutti e ciascuno giunga il mio saluto: La pace di Cristo sia con voi!». «Cristo offre» spazio ai giovani, ha aggiunto, «sapendo che non può esserci energia più potente di quella che si sprigiona dal cuore dei giovani quando sono conquistati dall'esperienza dell'amicizia con Lui. Cristo ha fiducia nei giovani e affida loro il futuro della sua stessa missione: Andate, fate discepoli; andate oltre i confini di ciò che è umanamente possibile e generate un mondo di fratelli. Ma anche i giovani hanno fiducia in Cristo: essi non hanno paura di rischiare con Lui l'unica vita che hanno, perché sanno di non rimanere delusi». Il Papa ha poi stilato una sorta di programma per questa Gmg: «La gioventù - ha sottolineato - è la finestra attraverso la quale il futuro entra nel mondo, e quindi ci impone grandi sfide. La nostra generazione si rivelerà all'altezza della promessa che c'è in ogni giovane quando saprà offrirgli spazio; tutelarne le condizioni materiali e spirituali per il pieno sviluppo; dargli solide fondamenta su cui possa costruire la vita; garantirgli la sicurezza e l'educazione affinché diventi ciò che può essere; trasmettergli valori duraturi per cui vale la pena vivere; assicurargli un orizzonte trascendente per la sua sete di felicità autentica e la sua creatività nel bene; consegnargli l'eredità di un mondo che corrisponda alla misura della vita umana; svegliare in lui le migliori potenzialità per essere protagonista del proprio domani e corresponsabile del destino di tutti». L'esercito brasiliano ha intanto reso noto che un ordigno artigianale è stato trovato e poi fatto brillare nel bagno di un parcheggio del santuario di Aparecida che il Papa visiterà domani. Una notizia che ha fatto ulteriormente salire il livello di sicurezza.