Celebrazione

Il sacro fuoco delle Vestali arde ancora. La rievocazione del Gruppo Storico Romano

Gianluca Dodero

1630 anni solo a Roma sono un lasso di tempo non definitivo. Le onde della storia sono fluttuanti, solo l’amore è eterno e arde dall’alba dei tempi. Una mareggiata di rispetto della tradizione ha riportato domenica 28 febbraio 2021, a un’antica tradizione millenaria. E dall’acqua è rinato il fuoco. Il Gruppo Storico Romano, infatti - grazie alla sensibilità del Direttore del Parco Archeologico del Colosseo, la Dott.ssa Alfonsina Russo, che ha concesso l’autorizzazione per la rievocazione e ha dato l’ok alla diretta streaming dell’evento - ha organizzato la riaccensione del Sacro fuoco delle Vestali.

Proprio nella Casa delle Vestali, a un passo dal tempio dove quel fuoco rimaneva sempre acceso. E che ogni 1 marzo veniva rinnovato, visto che era anticamente il Capodanno Romano. Poi, con l’affermazione del Cristianesimo nell'Impero e una volta che il credo niceno divenne religione di Stato nel 380 con l'editto di Tessalonica, a partire dal 391 Teodosio I, con una serie di decreti, proibì il mantenimento di qualunque culto pagano e il sacro fuoco nel tempio di Vesta venne spento, decretando la fine dell'ordine delle Vestali.

  

Nel pieno rispetto del cristianesimo, senza la minima traccia di blasfemia e di paganesimo, è stata rievocata questa tradizione importante del popolo di Roma. E ci siamo ricordati – e ce n’è davvero bisogno – che intorno al fuoco si sono perpetuate per millenni famiglie. Che il fuoco era il simbolo della vita che continuava, unita e compatta: tutti vi si accostavano per scaldarsi e fratellanze si rinsaldavano. Il fuoco che si spegneva segnava la frattura di un flusso di esistenza. A Roma non succederà mai, perché possiamo appartenere al tempo del fuoco spento, ma nella mente e nel cuore arderà per sempre. E il bagliore di questo fuoco rivelerà le nostre lacrime di orgoglio e commozione.