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Violentato il protocollo Figc, la Lazio aspetta

Il giudice sportivo deciderà la prossima settimana sulla sfida contro il Torino: sarà battaglia nei tribunali

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Le domande nascono spontanee: se, a due giornate dalla fine, una qualsiasi delle venti squadre di serie A fosse colpita da un focolaio di «x» giocatori di Covid, come farà la Federcalcio a chiudere il campionato? Bah. Se il protocollo della Figc esce violentato dalle ultime decisioni delle Asl, pur essendo i casi differenti, come farà la Lazio ad andare sotto processo per aver violato - sostiene l'accusa - un regolamento che di fatto è stato clamorosamente scavalcato nella giornata di ieri? Doppio bah. Perché il presidente Gravina può anticipare le sentenze della giustizia sportiva dopo aver più volte sbandierato l’autonomia della stessa dalla Figc? Triplo bah. Infine, che penseranno i tifosi di Genoa, Crotone, Parma e Cagliari, solo per citare squadre coinvolte col Torino nella lotta per non retrocedere, che hanno spesso giocato senza tanti titolari per colpa del Covid? Ennesimo bah. Dopo ieri il protocollo è morto. Il campionato è falsato dal virus ma anche da interventi fuori dal mondo del calcio. Appuntamento alla prossima Asl. E intanto il giudice sportivo ha rinviato alla prossima settimana il verdetto su Lazio-Torino: sarà una lunga battaglia nei tribunali.

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