ANALISI

La difesa di Lotito e una Lazio da amare

Luigi Salomone

L'assalto alla Lazio e al suo presidente Lotito è abbastanza evidente, il portavoce Arturo Diaconale chiarisce nel suo blog il motivo di un accimento mediatico spropositato nei riguardi nel numero uno biancoceleste: “Non credo alla santità delle persone - spiega Diaconale -  ognuno è responsabile delle proprie azioni. Sicuramente, che ci sia l'intenzione di fargliela pagare, è un dato di fatto oggettivo. Cairo ha una grande potenza, anche gli Agnelli, Lotito vuole giocare ad armi pari in un sistema in cui c'è una sproporzione di armi. Il suo attivismo è un modo per avere qualche garanzia rispetto a questa grande disparità. Si vuol far pagare a Lotito questa pretesa di giocare ad armi pari, questa è la mia impressione. Mi auguro che non si riesca, ma mi auguro anche una parità. C'è qualcuno che vigila? La vigilanza in teoria ci dovrebbe essere, a volte funziona, altre no. Non perché non c'è la volontà, ma perché oggettivamente le sproporzioni sono molto forti. Sono di cultura liberale, figuriamoci incolpare chi ha saputo reggere e conquistare posizioni di forza e di potere. Dico semplicemente che non posso non difendere il diritto di Lotito di navigare senza essere il bersaglio di siluri in un mare tempestoso, né il diritto della Lazio di crescere evitando di ritrovarsi in mezzo a sbarramenti che cercano di evitare di impedire questa crescita. È nel diritto di tutti avere la possibilità di crescere, svilupparsi, conquistare posizioni e credo che per farlo si debba essere attrezzati anche caratterialmente, intellettualmente, oltre che economicamente. Palamara? Non mi stupisco di un sistema che funzioni in questi termini da tempo immemorabile". Appuntamento alla prossima puntata, di certo gli attacchi, compreso quello delle Iene e del servizio sulla vicenda Zarate sta compattando il mondo Lazio intorno a Lotito come mai era accaduto prima.