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Poveri noi: su tasse e migranti la solita fregatura (europea)

Stavolta, 5 Stelle e Pd, non diano la colpa a Matteo Salvini ma guardino su al nord, molto a nord. Verso Bruxelles

Massimiliano Lenzi
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Su immigrazione e tasse, comunque la si rigiri, si sta andando incontro alla solita fregatura. Le illusioni infatti in politica sono imperdonabili. Ed è stata per l'Italia una sonora illusione pensare che l'Unione Europea - per il solo fatto che il Governo rossogiallo di Pd e 5 Stelle aveva liberato Bruxelles da Matteo Salvini - aprisse i suoi cordoni di borsa e le sue frontiere. Sull'immigrazione e la redistribuzione dei migranti la fregatura dell'accordo di Malta l'ha spiegata benissimo il direttore del nostro giornale, Franco Bechis: “Quell'accordo ancora solo sulla carta fatto a La Valletta nel mese di settembre e strombazzato dal nuovo governo come una vera e propria svolta nella politica migratoria europea, per il nostro paese è invece una solenne fregatura. Non lo sarebbe stato anni fa, ma oggi alleggeriremmo il peso degli sbarchi che attualmente avvengono sulle coste della Grecia e della Spagna, dovendo prenderci più gente di quella che ridistribuiremmo agli altri”. Fortuna (per noi), si fa per dire, che dopo tutti gli annunci e la retorica nessuno degli altri Paesi ha mosso un dito. I soliti chiacchieroni. Sulle tasse, e qui adesso parliamo di soldi, anche lì siamo alle solite. Sarebbe bastato che la Ue ci consentisse più libertà di spesa ed un maggiore sforamento del deficit (alla Francia in passato è stato concesso molto su questo, con il via libera allo sforamento del 3%) ed oltre a non aumentare l'Iva il Governo avrebbe potuto evitare le minitasse, i bolli ed il solito caravanserraglio fiscale nelle tasche dei contribuenti. Su immigrazione e tasse, insomma, temi su cui si costruisce gran parte del consenso nel 2019, il Governo rossogiallo ha perso la sua prima occasione di piacere alla maggioranza degli italiani che non l'hanno votato ma se lo ritrovano. Stavolta, 5 Stelle e Pd, non diano la colpa a Matteo Salvini ma guardino su al nord, molto a nord. Verso Bruxelles.

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