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Sordi, Totti e gli amerecàni

Massimiliano Lenzi
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Alberto Sordi, Francesco Totti ..... e gli americani a Roma. Sordi e Totti sono due simboli dello spirito di una città e della sua costante autoironia, che pesca dalla storia, da poeti come il Belli e Trilussa, dal popolo romano e dalla sua quotidianità, da Trastevere a Testaccio. Nel film “Un americano a Roma”, con Sordi che interpreta Nando, un romanaccio che si sogna americano, resta memorabile - tra i tanti - l'indicazione stradale data da Nando all'ambasciatore degli Stati Uniti: “You take la tua street e segui sempre la tua main e nun te poi sbaglié! All right, all right! [...] Attention, nun annà a destra perché c'è er burone da Maranella, all right, all right amerecà”. È difficile per un amerecà cogliere lo spirito di Roma senza passare dal rispetto ed anche dallo studio di questi due simboli: Totti e Sordi, separati da molti anni di distanza eppure così vicini nella loro schietta romanità. Nelle loro battute, di Sordi da comico e di Totti da calciatore, c'è l'identità di un popolo che solo pochi altri oggi incarnano, gente come Carlo Verdone, Luigi Proietti e Antonello Venditti. Indimenticabile la risposta che Totti, anni fa, dette ad una giornalista messicana che gli aveva chiesto: “Tiziano Ferro ha detto che tutte le donne messicane hanno i baffi, tu cosa vuoi dire loro?”. E Totti: “De fasse 'na ceretta!”. Cinema e calcio, i mestieri dei due, in fondo sono grandi racconti popolari che senza il pubblico non esisterebbero. Ed il pubblico ha amato ed ama Sordi e Totti. Quanto agli amerecàni, come direbbe Totti, “nun te preoccupà mo je faccio er cucchiaio”.

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