L'evento

“La ricerca biomedica come strumento di sicurezza nazionale”: il 10 dicembre a Roma l’evento della Fondazione Enea Tech e Biomedical

Redazione

La ricerca biomedica sta assumendo un ruolo sempre più centrale nello sviluppo scientifico, economico e tecnologico del Paese, configurandosi come una vera leva strategica per l’innovazione, la salute e la competitività nazionale. A questo tema Fondazione ENEA Tech e Biomedical dedica l’evento “La ricerca biomedica come strumento di sicurezza nazionale”, in programma il 10 dicembre 2025 a Roma, presso la Camera di Commercio – Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano.

Sono previsti interventi dei ministri Adolfo Urso, Orazio Schillaci, Anna Maria Bernini e Giancarlo Giorgetti e una keynote interview con Giovanni Tria, Presidente della Fondazione, intervistato dal giornalista Roberto Arditti.

Al centro dell’evento tre panel tematici che affrontano le sfide più rilevanti per il futuro del settore: il passaggio dalla ricerca al mercato e il ruolo delle imprese innovative; lo sviluppo dei poli biomedici come hub strategici per accelerare terapie, dispositivi e piattaforme tecnologiche; il rafforzamento del dialogo tra ricerca, industria e istituzioni per rendere l’Italia più competitiva nello scenario globale. A guidare i lavori, esperti del mondo scientifico e industriale che presenteranno modelli, esperienze e prospettive per costruire un ecosistema biomedico più integrato, avanzato e sostenibile, in grado di contribuire alla sicurezza nazionale e alla competitività del Paese.

«Lo sviluppo e l’innovazione del Paese poggiano su tre elementi fondamentali: risorse, attori e strategia. Se il primo fattore era già presente, gli altri due risultavano carenti. È per colmare questo divario che è stata istituita la Fondazione ENEA Tech e Biomedical, nel pieno della crisi pandemica, con la finalità di tradurre competenze e potenzialità in una visione industriale solida e strutturata - dichiara Giovanni Tria, Presidente della Fondazione ENEA Tech e Biomedical -. Oggi l’Italia dispone di un’occasione rilevante: trasformare il vasto patrimonio maturato nelle scienze della vita in un asset strategico nazionale. In questo quadro, la sperimentazione di nuove modalità di collaborazione pubblico-privato rappresenta un passaggio essenziale, perché consente di valorizzare le eccellenze scientifiche e cliniche già presenti sul territorio e di integrarle con le competenze industriali, tecnologiche e produttive. Investire in infrastrutture biomediche avanzate e in poli di innovazione significa costruire un ecosistema competitivo e attrattivo, capace di trattenere talenti, attirare capitali internazionali e generare filiere ad alto valore aggiunto. Questa è la sfida che siamo chiamati a raccogliere».