La visita

Abu Mazen omaggia l'amico Francesco, domani da Leone

Redazione

Subito dopo il suo arrivo a Roma, il presidente palestinese Abu Mazen, ha voluto recarsi a Santa Maria Maggiore per un momento di raccoglimento davanti alla tomba di Papa Francesco. Un omaggio al Pontefice, piu' volte incontrato e sentito ma soprattutto un omaggio all'amico. "Sono venuto da Papa Francesco perche' non posso dimenticare cosa ha fatto per la Palestina e per il popolo palestinese e non posso dimenticare che lui ha riconosciuto la Palestina senza che nessuno abbia dovuto chiedergli di farlo", ha detto Abu Mazen ai giornalisti che lo attendevano sul sagrato della Basilica, tra imponenti misure di sicurezza.

Il presidente palestinese era accompagnato da padre Ibrahim Faltas, gia' vicario della Custodia di Terra Santa, e dal proprio seguito. Alle 16:30 ha varcato la porta della Basilica papale per uscirne un quarto d'ora dopo. Sul sepolcro in marmo con la scritta Franciscus, Abu Mazen ha deposto un fascio di fiori bianchi. Tra i tanti incontri, tra Papa Francesco e Abu Mazen, resta quello storico, l'8 giugno 2014, nei Giardini vaticani: il momento di preghiera con l'allora presidente israeliano Shimon Peres, avvenuto dopo il pellegrinaggio di Bergoglio in Terra Santa. Durante l'evento, a cui prese parte anche il Patriarca ortodosso Bartolomeo, fu piantato un ulivo come simbolo di speranza per la pace.

L'incontro fu commemorato nel suo decennale da Papa Francesco nello stesso luogo, il 7 giugno 2024. Ma diverse volte negli anni Abu Mazen ha incontrato Bergoglio. L'ultima udienza risale al 12 dicembre 2024, durante la quale fu ribadita l'urgenza di soccorrere la gravissima situazione umanitaria a Gaza e l'importanza di raggiungere la soluzione per i due Stati solo attraverso il dialogo e la diplomazia. Abu Mazen domani mattina vedra' in udienza privata in Vaticano Papa Leone XIV a quasi un mese dall'entrata in vigore dell'Accordo di tregua nella Striscia di Gaza. Con Prevost, Abu Mazen aveva gia' avuto un colloquio telefonico il 21 luglio scorso incentrato sugli sviluppi nel conflitto nella Striscia di Gaza e sulle violenze in Cisgiordania. Nel corso della conversazione - riferiva quel giorno una nota della sala stampa della Santa Sede - il Papa aveva rinnovato l'appello al pieno rispetto del diritto internazionale umanitario, sottolineando l'obbligo di proteggere i civili e i luoghi sacri e il divieto dell'uso indiscriminato della forza e del trasferimento forzato della popolazione. Sempre nello stesso colloquio telefonico Leone XIV aveva ricordato la "ricorrenza del decimo anniversario dell'Accordo globale tra la Santa Sede e lo Stato di Palestina", firmato il 26 giugno 2015 ed entrato in vigore il 2 gennaio 2016.