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Odio ProPal, cartello della vergogna alla Statale di Milano: "Sbirri morti 3 euro"

Christian Campigli

Studiare fa bene al cervello. Una massima antica come il mondo, valida nel 99% dei casi. Purtroppo ci sono però anche le eccezioni. Rappresentate da giovani universitari, così ottusi da essere convinti che il mondo si divida tra buoni e cattivi. Così maleducati da giudicare come un innocente scherzo, una burla, un cartello che supera i confini del grottesco e tocca quelli del reato penalmente perseguibile. Questa mattina gli studenti hanno occupato la sede di via Conservatorio dell'Università Statale di Milano. Lo annuncia con un post sul proprio profilo Instagram il collettivo studentesco Rebelot, da tempo attivo sulla questione palestinese.

 

"Continua - afferma ancora il post - la mobilitazione permanente contro il genocidio palestinese e contro Israele". In via Conservatorio ha sede la facoltà di Scienze Politiche. Ma al peggio non c'è davvero mai fine. E così è spuntato un cartello osceno, al “bar” della facoltà occupata. Birre a due euro, amari a tre euro e "sbirri morti tre euro". I pacifisti a giorni alterni, gli antagonisti pronti a giustificare la Banda del Martello di Ilaria Salis (perché picchiare un fascista non è reato, nella loro surreale idea di diritto), i Pro Pal per i quali il 7 ottobre è la nuova festa di resistenza (e non l'anniversario di uno dei peggiori atti terroristici della storia del Dopoguerra) scherzano sui servitori della Patria. Definendoli “sbirri”, anzi “sbirri morti”. Senza pensare che, dietro a quella parola, ci sono uomini e donne onesti, in divisa, che hanno difeso l'Italia (e, magari, anche quegli stessi compagnucci col Rolex al polso e la kefiah al collo), spesso per uno stipendio da fame.