Quarto Grado
Quarto Grado, “tutto porta al suicidio”. Visintin respinge ancora le accuse: la pista
Liliana Resinovich si è suicidata. Di questo si è detto sicuro Sebastiano Visintin, marito della donna e unico indagato per la morte della consorte, in una video-intervista rilasciata al programma di Rete4 “Quarto Grado”. Secondo Visintin tutto porta al fatto che Liliana si sia tolta la vita. “Lei è uscita di casa, senza portare niente, senza documenti, senza i telefoni. Di conseguenza tutto fa pensare ad un gesto estremo”. Una scelta estrema, quella compiuta dalla donna, che fa male. Secondo il marito, infatti, ciò fa pensare che “tante cose non le hai capite… non ti sei accorto di tante cose”.
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Visitin ha spiegato cosa gli è successo negli ultimi tre mesi. Ha trascorso una estate serena fino a Ferragosto. Ma poi l’imprevisto. Un malore dopo una passeggiata in bicicletta. In quel momento si trovava a Riccione. “Mi hanno portato subito al reparto cardiologico… Mi hanno tenuto lì per una settimana. Le mie patologie cardiache sono sempre rimaste uguali… Io penso che anche la questione di Riccione sia dovuta anche a questo stress emotivo. Anche perché come si sono evolute le cose… Il mio corpo… Ha avuto un cedimento molto forte”. In quel momento è accaduto un fatto che Visintin non si aspettava e che, a suo dire, lo ha segnato profondamente. ”Mi hanno detto che dovevo andare con loro in Questura. Lì mi hanno foto segnalato, mi hanno preso le impronte digitali. Veramente umanamente ho toccato il fondo. Veramente mi sono sentito… Distrutto”.
Soddisfatto, però, Visintin lascia intendere che lo sia sul fatto che sia stato accettato il ricorso in Cassazione presentato dai suoi avvocati relativo alla perizia sulle due consulenze medico-legali effettuate: “Queste due perizie sono in contrasto tra di loro come giorni, come date, come tantissime altre cose”. Per questo ha spiegato che è “giusto che venga fatta un’altra perizia che non sia da una parte o dall’altra, ma fatta da persone che la Procura deciderà”. Lo stesso Visintin ha infine spiegato che a suo parere riguardo alla ricerca della verità sulla morte della moglie “si è perso un po’ troppo tempo. Le cose sono andate avanti agli inizi molto lentamente… Oggi paghiamo questa cosa perché evidentemente se ancora oggi dopo 3 anni e 8 mesi siamo ancora al punto di partenza non so se arriveremo ad una verità mai”.