l'appello per gaza

Mostra di Venezia, acrobazia sulla censura: "Boicottaggio culturale". E pure Bellocchio si smarca: "Un errore"

Dal red carpet alla bandiera rossa è un attimo. Al grido di "Palestina Libera" al Lido di Venezia inizia la manifestazione con corteo, in occasione della Mostra del Cinema. Poco dopo le 16 è arrivata da Marghera la motonave prenotata dai centri sociali del nord-est con circa 800 persone a bordo. Intanto il collettivo Venice4Palestine (V4P) torna sulle polemiche legate alla richiesta alla Mostra del cinema di Venezia di revocare l'invito agli attori filo-israeliani Gal Gadot e Gerard Butler, respingendo  le accuse di censura. "Si tratta di nominare le cose per quello che sono", dichiara V4P in una nota. "E a questo proposito é singolare che si parli di censura rispetto alle nostre richieste, mentre in molte parti d'Europa il potere dei governi impedisce di scendere in piazza con i simboli della Palestina". Singolare, visto che sta andando in scena una manifestazione pro Palestina davanti a centinaia di media internazionali... Per V4P "censura sarebbe stato piuttosto reclamare l'esclusione di un film dal festival, cosa che non abbiamo mai fatto". E giustifica l'appello:  "Etnia, nazionalità e religione non c'entrano nulla con la nostra richiesta (oltretutto Butler è scozzese). Gerard Butler e Gal Gadot hanno fornito appoggio sia finanziario che ideologico alle politiche israeliane. Perché non dovrebbero essere tenuti in considerazione i comportamenti e le opinioni di queste celebrità a cui la grande risonanza mediatica dona rilevanza e influenza, normalizzando così pulizia etnica e genocidio?". Per il collettivo, dunque, "non si tratta di censura ma di boicottaggio culturale, cioè una delle forme storiche di protesta non violenta e di resistenza contro l'abuso perpetrato da un potere schiacciante e crudele".

 

Intanto si allunga la lista di attori e registi che disconoscono la censura, o chiamatela pure boicottaggio culturale, nei confronti di Gadot e Butler. "Quando ho firmato l'appello non c'era questa richiesta sull'esclusione di alcuni artisti. Non mi appartiene, non sono d'accordo", ha detto il regista Ferzan Ozpetek che fa eco a Carlo Verdone che per primo aveva affermato di essere stato "messo in mezzo". Marco Bellocchio, riporta il Corriere della sera, fa sapere che pur sostenendo la manifestazione di oggi, reputa un errore l'appello al ritiro dell'invito alla Mostra del cinema ai due attori.