relazioni internazionali

A Brescia il Forum economico Italia-India: grandi opportunità per le imprese del made in Italy

C’è un grande futuro economico in India per le aziende italiane. Il subcontinente registra da anni una forte crescita del Pil. Nell’anno fiscale 2024-25 l’economia di New Delhi ha registrato un incremento del Prodotto Interno Lordo del 6,5% mentre l’anno precedente aveva toccato addirittura un +8,2% grazie alla spinta di manifattura e costruzioni.  Le prospettive, nonostante le incertezze legate alla guerra commerciale iniziata dall’amministrazione Trump, sono di una continua espansione anche grazie al fatto che nella piramide demografica del Paese forte è la maggioranza di giovani.  Su queste basi sono tante le opportunità che si aprono per le  800 le aziende italiane presenti o con interessi in India coinvolte nel Forum economico in corso a Brescia, e nel corso del quale il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha invitato il suo collega omologo Piyush Goyal e tutta la delegazione indiana.

Tra i nomi principali delle aziende che potranno intavolare e rafforzare relazioni commerciali figurano il Gruppo Sol, Mapei, Kerakoll Group, Eurostampa, Bonfiglioli, Marposs (tutte queste protagoniste di nuovi investimenti) Eni, Saipem,  Maire, Danieli, Mermec, Italferr (gruppo Fsi), Piaggio, Leonardo, Fincantieri, Elettronica, Beretta, Maschio Gaspardo, Carraro, Brembo, Zegna, Poltrona Frau, iGuzzini, Generali. Sono circa 40 le aziende del distretto bresciano che hanno filiali e branch in India.

 

 

 

Tante anche le aziende indiane presenti in Italia e che potranno stringere alleanze e aumentare gli investimenti nel nostro Paese. Tra queste ci sono Titagarh Industries, Tcs, Mahindra, Ranbaxy, Bombay Rayon, Zydus Cadila, Dr. Reddy’s Laboratories, Aurobindo Pharma Italia, Himatsingka Seide, Varroc Group, Endurance Technologies, Gammon, ABG Group, Aditya Birla, Raymond Zambaiti, Sun Pharma e il gruppo Dellorto. 

Le due delegazioni governative, Italia e India, sono alle battute finali nel negoziato per firmare due Memorandum per aumentare la cooperazione economica e i flussi di investimento nel settore portuale e nell’agricoltura.  Quanto alla cooperazione da inizio 2025 sono già 470 milioni i nuovi investimenti italiani in India. Contestualmente è stato aperto un ufficio Simest con una linea dedicata di 500 milioni e 200 milioni sono stati aggiunti alla “push strategy” di Sace. Un addetto alle tecnologie spaziali è stato inserito in Ambasciata e si prevede la futura apertura di un centro innovazione e start up.