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Truffe via chat, provano a raggirare il comandante dei carabinieri: denunciati

Le truffe via chat come WhatsApp o sms sono all'ordine del giorno: i criminali si fingono figli o parenti del malcapitato spiegando che hanno smarrito il loro telefono o asserendo di aver cambiato numero, chiedendo al contempo un bonifico per un'emergenza che ovviamente è inventata. Tante persone ci cascano, ma per due truffatori seriali l'ultimo colpo è andato male. Si tratta di due ucraini residenti a Genova che hanno provato a truffare nientemeno che il Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, ignari di chi ci fosse dall'altra parte dello schermo. A raccontare la dinamica dei fatti è lo stesso Teo Luzi. 

"Mi hanno scritto come se fosse mia figlia, dicendo che usava in emergenza il numero di un amico. Sono degli 'psicologi' questi truffatori! Pure persuasivi, anche se delinquenti!", racconta il comandante a Dagospia. "In sintesi, volevano convincermi a fare un bonifico istantaneo di 4.900 €. Ho capito che era una truffa perché ho chiamato mia figlia su altro cellulare. Poi ho chiamato i Carabinieri e li ho tenuti in chat un paio d’ore con scuse varie facendogli capire che avrei fatto l’operazione bancaria quando arrivato casa. Appena i carabinieri li hanno individuati a Genova, ho chiuso e ho fatto la denuncia. Spero che sia servito a qualche malcapitato che sarebbe caduto nella truffa!", spiega il capo dei carabinieri. 

I due sono madre e figlio, lui 21enne lei di 45 anni, spiega Repubblica, scovati in un appartamento di Sampierdarena, dove i militari hanno trovato diversi computer, numerosi telefoni cellulari, svariate sim e più di 25mila euro in contanti.