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Fisco e sanzioni, come funziona il concordato preventivo varato in Cdm

Il Consiglio dei ministri ha approvato, secondo quanto si apprende, lo schema di decreto legislativo sull’accertamento tributario e il concordato preventivo biennale. Lavoriamo a un fisco "più collaborativo con il contribuente", ha detto la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa al termine del Cdm. "La previsione più significativa è il concordato preventivo biennale, è un segno di fiducia dello Stato verso i contribuenti" con cui "il contribuente è liberato dagli accertamenti per i due anni successivi, è un accordo a monte. C’è poi un rafforzamento dell’azione di contrasto evasione fiscale con strumenti informatici digitali, soprattutto la capacità di far interoperare le banche dati sempre nella tutela della privacy". 

Il concordato preventivo biennale è dedicato a partitr Iva e Pmi e permette di stipulare un patto con l’agenzia delle Entrate sulle tasse da pagare nel biennio, senza modifiche indipendentemente dal reale fatturato. In sostanza, l’idea del governo è quella di una collaborazione tra fisco e contribuente, in cui quest’ultimo potrà rendere nota la propria posizione ricevendo in cambio la certezza dell’ammontare di quanto dovuto al fisco per i due anni successivi. L’Agenzia delle entrate formulerà entro aprile 2024 - ma a regime il termine è fissato al 15 marzo- una proposta per la definizione biennale "del reddito derivante dall’esercizio d’impresa o dall’esercizio di arti e professioni e del valore della produzione netta, rilevanti, rispettivamente, ai fini delle imposte sui redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive", si legge nel testo. La proposta sarà messa a disposizione dei contribuenti anche in formato digitale. A quel punto si potrà scegliere di aderire: per il prossimo anno il termine è fissato a luglio, poi sarà anticipato a giugno.

 

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Le partite Iva che applicano gli indici sintetici di affidabilità fiscale dovranno avere un punteggio almeno di 8 e non avere debiti tributari o aver estinto quelli superiori a cinquemila euro per tributi amministrativi dell’Agenzia delle Entrate o per contributi previdenziali. Motivo di esclusione è anche non aver presentato la dichiarazione dei redditi in uno dei tre anni di imposta precedenti o aver avuto una condanna nei tre anni precedenti per reati fiscali. Dopo il primo biennio, l’Agenzia potrà formulare una nuova proposta di concordato per il biennio successivo. Novità anche per l’accertamento: per chi aderisce ai verbali di constatazione entro 30 giorni la sanzione viene dimezzata. Non solo. Nell’ottica di migliorare la riscossione, le cartelle fiscali arriveranno anche via Pec, con decorrenza immediata dei termini.