terrorismo e immigrazione

I terroristi "non arrivano sui barconi? Eccoli qua". La Lega in Europa inchioda la sinistra

Christian Campigli

Una presa di posizione netta, perentoria, senza sconti. Il dito puntato contro la sinistra che, col suo buonismo, ha trasformato il Vecchio Continente in un luogo dove la sicurezza non è più un dato acquisito, scontato, ovvio. Un parallelismo, quello tra immigrati extracomunitari che giungono con i barconi sulle nostre coste e terrorismo islamico che i progressisti hanno sempre negato. Anche di fronte all'evidenza. L'eurodeputato della Lega Susanna Ceccardi, durante il suo intervenuto al Parlamento Europeo riunito in aula plenaria a Strasburgo, ha fatto il punto su una situazione che rischia di farsi, ogni giorno di più, incandescente.

 

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“La gente ha paura. Mi hanno scritto diverse persone per sapere se possono prendere l'aereo, andare al supermercato o portare semplicemente i figli a scuola. L'Europa, con la sua debolezza, ha lasciato che la guerra entrasse nelle nostre città. La sinistra diceva che i terroristi non sarebbero mai arrivati sui barconi. E invece eccoli qua. Avete continuato a sostenere, in nome della libertà di culto, il diritto di costruire moschee in tutta Europa. E proprio lì, in quelle moschee, senza controllo, gli immigrati irregolari si sono radicalizzati. C'è bisogno di dare una svolta vera a questa Europa – ha aggiungo Ceccardi – e porre da subito stringenti misure antiterrorismo. Servono controlli in tutte le moschee, sulle dichiarazioni degli imam; bisogna fermare la costruzione di nuovi luoghi di culto. Ed espellere gli irregolari. In italia gli imam stanno dicendo che l'aggressione palestinese è resistenza. Si soffia sul fuoco dell'odio. E i cani sciolti si esaltano. In Belgio, in Francia, in Svezia ci sono quartieri nei quali non si può, letteralmente, più entrare. È già tardi. Ma qualcosa si può ancora fare. Bisogna smettere di aver paura, basta col politicamente corretto. Bisogna tornare ad essere orgogliosi di essere Europei”.