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Madre strangola il bambino di un anno poi chiama il 112, choc a Voghera

Una tragedia assurda quella che si è verificata venerdì 14 luglio a Voghera, nella provincia di Pavia, dove una donna di 44 anni ha ucciso il figlio di un anno strangolandolo. I fatti si sono svolti questa mattina alle 9, La donna, secondo quanto si apprende, si trovava sola in casa dopo che il marito era uscito per andare al posto di lavoro, e avrebbe agito in preda a un raptus. Dopo ha chiamato il numero di emergenza 112 ma, una volta arrivati sul posto, gli operatori del 118 non hanno potuto che constatare il decesso del piccolo. Sono stati poi gli operatori del 118 ad allertare i carabinieri. La donna è stata portata al policlinico San Matteo di Pavia in stato di choc e ricoverata nel reparto di psichiatria per accertamenti. Si trova al momento in stato di fermo. Quando si sarà ripresa verrà interrogata dal magistrato della procura di Pavia. 

 

Il caso di genitori che uccidono figli, "è sicuramente un elemento di grande attenzione soprattutto quando a uccidere è la madre che è colei che dà la vita. Generalmente però avviene con bambini più piccoli, il che non lo rende un infanticidio ma un neonaticidio. Questo invece, all’età di un anno, è un caso molto particolare tanto che viene più da pensare a una forma di depressione", afferma Enrico Zanalda, presidente della Società Italiana di Psichiatria forense (Sipf), intervistato da LaPresse. Il caso, dalle prime indicazioni, sembrerebbe "più tipico di situazioni da patologia vera e propria, vista l’età del bambino. Ci possono però essere delle situazioni di stress molto importanti che possono portare a una esasperazione tale per cui, in una persona particolarmente fragile, si può arrivare a commettere anche un atto di questo tipo quando si arriva a un punto di non ritorno". "In ogni caso saranno necessari gli approfondimenti del caso per capire cosa sia successo", conclude l'esperto.