l'economia va

I mercati premiano l'Italia. Spread basso e risparmi, così cresce la fiducia

Stefano Cianciotta

Il segreto della stabilità italiana? Le famiglie e le imprese. Oggi come negli anni Ottanta, nonostante la politica monetaria restrittiva della Bce e l’impossibilità di svalutazione della lira, scelte discutibili di politica redistributiva dei governi precedenti come il reddito di cittadinanza, la pandemia e il conflitto ucraino e un’inedita riedizione dell’inflazione determinata dal caro energia, le strategie dei risparmiatori e le innovazioni delle imprese stanno garantendo all’Italia di risultare il Paese più affidabile in Europa. Alla viglia di una stagione turistica che si preannuncia straordinaria, l’inizio del 2023 ha proiettato l'Italia al primo posto tra i partner europei per crescita economica, superando anche Germania e Francia.

 

La Commissione Ue, infatti, ha rivisto al rialzo la crescita attesa in Italia, che nel 2023 toccherà l’1,3%, come evidenziato nei giorni scorsi dal Commissario all’Economia Paolo Gentiloni. Si temeva il declassamento di Moody’s, che al contrario ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita dell’Italia. E i primi provvedimenti del governo, sia in materia fiscale sia in politica estera, hanno tranquillizzato i mercati, dando prova di prudenza sui conti pubblici, e contribuito a ridare centralità al nostro Paese nel Mediterraneo, area tornata strategica in ambito geopolitico.

La crescita è confermata anche dai dati sull’occupazione, mai così elevata dal 1977, con la fascia di età dei lavoratori tra i 35 e i 64 anni che hanno raggiunto la quasi piena occupazione, perché ha registrato una disoccupazione media inferiore al 6%. La ripartenza sta avvenendo peraltro in un contesto generale non del tutto favorevole a causa dell’inflazione, e con il Pnrr non ancora pienamente operativo, vista l’esiguità dei fondi spesi finora. Ma a segnare un punto positivo è la quota di debito pubblico nelle mani delle famiglie italiane che si è rafforzata proprio nell’ultimo biennio. Convinte dai rendimenti più elevati rispetto a pochi anni fa e dai tassi ancora a zero sui conti correnti, dal mese di aprile 2022 a febbraio 2023 le famiglie italiane hanno comprato 72,5 miliardi di Btp al netto di quelli venduti.

 

 

E oggi parte la nuova offerta di Btp Valore, destinato proPunti base Il differenziale tra i rendimenti decennali italiani e quelli tedeschi Un anno fa era pari a 200 prio ai piccoli risparmiatori. Segnali positivi anche dallo spread. Il differenziale tra i rendimenti decennali italiani e quelli tedeschi dai 200 punti base di un anno fa ora è arrivato a 167.

Sembra un’era geologica fa, quando la stampa anglosassone utilizzava in modo sprezzante l’acronimo Pigs, per indicare i quattro Paesi dell'Unione Europea ritenuti più deboli economicamente. Portogallo, Italia, Grecia e Spagna (certamente non esenti da colpe) oltre all’appartenenza geografica sono stati accomunati per molti anni da pregiudizi, stereotipi, con i quali si giustificava qualsiasi azione economica e fiscale stabilita dai Paesi del Nord, le cui decisioni servivano a ricordare ai Paesi «cicala» il rispetto delle regole fiscali e la censura a qualunque forma di aiuto di stato.

 

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Da ultimo il refrain dei rigoristi si è concentrato sulla parola riforme, che includeva tutte quelle indicazioni come elemento pregiudiziale all’erogazione dei fondi del Pnrr. La campanella della ricreazione dopo il time out del Covid, stava per suonare definitivamente, e l’Italia sarebbe dovuta presto rientrare nei ranghi, con l’accettazione della revisione del PatMiliardi Il valore dei Btp acquistati dalle famiglie italiane dall’aprile 2022 al febbraio 2023 to di Stabilità, la ratifica definitiva del Meccanismo europeo di stabilità, l’attuazione della direttiva comunitaria sull’efficientamento energetico degli immobili, nuove imposizioni per le imprese sulla plastica e sul carbonio. L’Italia, terza manifattura europea e leader in molti settori industriali, si sta prendendo le giuste rivincite.