Omicidio Tramontano

Delitto Senago, il legale di Impagnatiello fa dietrofront: "Rinuncio all'incarico"

Una quasi mamma uccisa prima del tempo, un accanimento su un corpo ormai senza vita. Si aggiunge un nuovo capitolo all'omicidio di Giulia tramontano, la ragazza incinta uccisa dal compagno killer a Senago. Il legale del 30enne che si è macchiato del terribile delitto è inaspettatamente tornato sui suoi passi ed ha rinunciato a difendere l'assassino. Poche le parole usate per giustificare questo imprevedibile dietrofront: "Ho parlato di questo con lui". 

 

 

Il femminicidio di Senago continua a riempire le pagine dei quotidiani. Il caso dell'uccisione della giovane donna incinta nel milanese evolve di giorno in giorno. Secondo le notizie delle ultime ore, l'avvocato di Alessandro Impagnatiello, il 30enne che ha confessato l’omicidio della compagna Giulia Tramontano, ha rimesso l’incarico rinunciando a difendere l’uomo. La decisione è stata comunicata e notificata alla pm Alessia Menegazzo e all’aggiunto Letizia Mannella al quarto piano del Palazzo di Giustizia di Milano. "Ho rinunciato all’incarico, ho parlato di questo con lui", spiega il legale uscendo dal tribunale senza fornire ulteriori motivazioni.

 

 

Nelle ricostruzioni spunta poi un nuovo contraddittorio dettaglio: Il coltello con cui è stata uccisa Giulia Tramontano sarebbe in un ceppo poggiato sopra il frigorifero della casa di Senago, dove la coppia viveva. Questa l’ultima indicazione fornita da Impagnatiello che, precedentemente, aveva fornito informazioni diverse. Domani gli inquirenti e i carabinieri del Sis del nucleo investigativo torneranno nell’allargamento di via Novella per ulteriori rilievi tecnici e dovranno individuare e sequestrare l'arma, anche in vista dell’autopsia sul corpo di Giulia, fissata per venerdì.