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Migranti Crotone, "non c'erano segni di pericolo". Frontex se ne lava le mani

Gianni Di Capua

Sulla strage davanti alle coste calabresi di domenica scorsa Frontex fa come Ponzio Pilato. E se ne lava le mani. Riguardo al naufragio avvenuto al largo delle coste joniche della Calabria, nel Crotonese, «si prega di notare che sono sempre le autorità nazionali competenti che classificano un evento come Sar, Search and Rescue». Lo sottolinea in una dichiarazione pubblicata sul suo sito, Frontex, l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, che è stata fondata nel 2004 per assistere gli Stati membri dell'Unione Europea e i paesi associati Schengen nella protezione delle frontiere esterne dello spazio di libera circolazione dell’UE.

 

«Siamo profondamente addolorati - continua Frontex - per la tragedia al largo di Crotone questo fine settimana. Più di 60 persone hanno perso la vita a causa delle azioni di trafficanti senza scrupoli, che hanno stipato persone a bordo in condizioni meteorologiche avverse». «Nelle ultime ore di sabato ricostruisce l’agenzia - un aereo di Frontex che monitorava l’area di ricerca e soccorso italiana nell’ambito dell’operazione congiunta Themis ha avvistato un’imbarcazione diretta verso la costa italiana».

 

«Una persona - prosegue l’agenzia Ue, che ha sede a Varsavia - era visibile sul ponte. La barca navigava da sola e non c’erano segni di pericolo. Tuttavia, le termocamere a bordo dell’aereo di Frontex hanno rilevato una significativa risposta termica dai portelli aperti a prua e altri segni» che indicavano che la probabile presenza di «persone sotto il ponte», cosa che «ha destato i sospetti degli esperti di sorveglianza di Frontex».

«Come sempre in questi casi continua Frontex - abbiamo immediatamente informato dell’avvistamento il Centro di Coordinamento Internazionale dell’operazione Themis e le altre autorità italiane competenti, fornendo la posizione dell’imbarcazione, le immagini all’infrarosso, la rotta e la velocità». «Il nostro aereo ha continuato a monitorare l’area - prosegue Frontex - fino a quando non è dovuto rientrare alla base per mancanza di carburante. Le autorità italiane coinvolte hanno inviato due motovedette per intercettare la nave; tuttavia le avverse condizioni meteorologiche le hanno costrette a rientrare in porto.

 

L’operazione di salvataggio è stata dichiarata nelle prime ore di domenica, dopo che il naufragio era stato localizzato al largo di Crotone». «L’operazione di soccorso, coordinata dalle competenti autorità italiane, è stata condotta a terra, in mare e in aereo e supportata da mezzi navali e aerei di Frontex. Si prega di rivolgere tutte le domande relative all’operazione alle autorità italiane competenti», conclude l’Agenzia sfilandosi da ogni responsabilità in merito.