verdetto contestato

Rigopiano, sindaco Ilario Lacchetta condannato. Caos in aula

Strage di Rigopiano, quasi tutti assolti, con qualche condanna ma per reati minori. È quanto stabilito dalla sentenza di primo grado del processo per la strage dell’hotel Rigopiano di Farindola, distrutto da una slavina, staccatasi alle 6.49 del 18 gennaio 2017, che fece 29 vittime e 11 superstiti. Il verdetto è stato contestato dai familiari delle vittime che sono scoppiati in pianti in aula. Condannato a 2 anni e 8 mesi il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, per omissione e condannato a 3 anni e 4 mesi Paolo D’Incecco, ingegnere responsabile della Protezione civile della Provincia di Pescara, per cui i pm avevano chiesto 10 anni di reclusione per la mancata chiusura della strada che portava al resort e per la mancata disponibilità del mezzo spazzaneve.

Caos in aula dopo la lettura della sentenza nell’aula del Tribunale di Rigopiano. Assolti i principali imputati per la strage di Rigopiano, in aula alcuni dei familiari hanno applaudito sarcasticamente il giudice Gianluca Sarandrea, per poi gridargli contro "ti devi vergognare, è uno schifo, questa non è giustizia". Lacrime e urla in aula, tanto da richiedere l’intervento di poliziotti e carabinieri, costretti a bloccare la tentata aggressione al giudice, blindato in aula.

 

 

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Sono stati assolti Francesco Provolo, ex prefetto di Pescara, per cui i pm avevano chiesto 12 anni di reclusione, e Antonio Di Marco, ex presidente della Provincia di Pescara, per cui la procura aveva chiesto 6 anni di reclusione, perché il fatto non costituisce reato. Lo hanno stabilito i giudici nell’ambito del processo in primo grado per la strage dell’albergo Rigopiano di Farindola , distrutto da una slavina, staccatasi alle 16.49 del 18 gennaio 2017, con 29 vittime e 11 superstiti.