le indagini

Messina Denaro, l'auto del boss trovata davanti casa dell'autista

Non passa giorno senza che Giovanni Luppino si trasformi sempre più da semplice autista a fedelissimo di Matteo Messina Denaro. Oggi davanti casa sua i poliziotti dello Sco hanno trovato l'auto utilizzata dall'ex latitante più ricercato d'Italia. Ieri accanto al suo portone in via San Giovanni a Campobello di Mazara è stato scoperto il terzo covo del boss, in tasca i carabinieri del Ros dopo la cattura gli hanno trovato decine di biglietti con i numeri dell'oncologo dell'ultimo dei corleonesi, del centro di prenotazione della clinica La Maddalena. Appunti per acquistare una guarnizione per la "giulietta ultima serie" esattamente il modello di auto sequestrata oggi. E poi altri nomi da controllare che potrebbero essere legati al superboss.

La spiegazione fornita a gip ed inquirenti non regge più: i pizzini che gli hanno trovato addosso al momento della cattura confermano come sia quasi impossibile che Luppino abbia conosciuto quell'uomo malato di cancro solo all'alba di lunedì. Prende invece sempre più piede l'ipotesi che il 59enne commerciante di olive sia uno dei fedelissimi del boss, almeno nell'ultimo periodo, quello di Campobello di Mazara. Dai numeri di telefoni e dagli indirizzi scritti per lo più a mano il pool di magistrati della Dda comprenderanno la caratura del fiancheggiatore.

Per tutta la giornata nella rimessa dove è stata trovata la Giulietta nera di Messina Denaro gli specialisti del gabinetto di polizia scientifica hanno repertato e catalogato ogni elemento utile alle indagini: impronte, tracce di materiale genetico, fogli e biglietti. Che l'auto sia dell'ex "primula rossa" è sicuro: nel primo covo è stata rinvenuta la documentazione dell'acquisto in una concessionaria di Palermo.

L'auto è formalmente intestata alla madre 86enne di Andrea Bonafede, l'altro fiancheggiatore di primo piano del boss. Dalle indagini della Dda l'avrebbe comprata pagando in contanti la cifra di 10 mila euro e dando in permuta un'altra auto intestata sempre alla donna. La chiave per aprire l'auto è stata trovata nel borsello del boss trapanese al momento della cattura lunedì fuori dalla clinica La Maddalena di Palermo. Grazie al codice di quella chiave gli inquirenti sono riusciti a risalire all'esemplare e agli spostamenti dell'ultimo periodo. Con targa, numero di telaio e probabilmente anche numero di serie del navigatore, gli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia di Palermo Paolo Guido, sono arrivati a scoprire i tre covi dove il boss stragista ha trascorso almeno l'ultimo anno di latitanza.

Una delle ipotesi è che l'auto sia stata lasciata lunedì mattina intorno alle 6 dallo stesso Matteo Messina Denaro, che dal suo covo di vicolo San Vito sarebbe andato a casa di Giovanni Luppino per il cambio d'auto. Alla clinica di Palermo infatti boss e autista sono arrivati a bordo della Fiat Bravo di proprietà di Luppino.