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Caccia ai prodotti alimentari, oltre un miliardo per la tavola di Natale

Damiana Verucci

Si spende un po’ meno dello scorso Natale per mangiare insieme a parenti e amici, ma si spende. Secondo Confartigianato Roma, nella Capitale la spesa delle famiglie in prodotti alimentari per il Natale (dalla carne al pesce, alla frutta, prodotti caseari, da forno, bevande e dolci), raggiunge quest’anno un miliardo e 188 milioni. Le imprese artigiane coinvolte superano le 12mila. Per la cena della vigilia e il pranzo del 25 si stima una spesa media di 120 euro mentre un 10% di famiglie romane supererà 250 euro. Eppure, fanno sapere dall’Osservatorio di Italmercati, la rete dei mercati all’ingrosso, il calo è del 5-6% rispetto allo scorso anno. Colpa dell’aumento dei prezzi al consumo, ancora da Confartigianato. I prodotti alimentari, dopo una corsa al rialzo almeno dallo scorso mese di settembre, si sono attestati al +13,8%, le bevande alcoliche al +11,1 e quelle analcoliche al +6,3%. È aumentato anche il prezzo del cioccolato e della confetteria, rispettivamente del 2,6 e del 5,2 per cento. «Ciò nonostante registriamo un ritorno all’acquisto dei cesti natalizi per regalarli ai propri cari o in ambiti professionali - fa sapere Andrea Rotondo, Presidente Confartigianato Roma - dunque anche i prodotti più sensibili ai rincari non mancheranno sulle tavole delle famiglie in queste giornate di festa».

 

 

 

 

Ma c’è anche un problema di scarsità di prodotti a causa dei cambiamenti climatici. Fattore che incide sull’aumento dei prezzi quando la domanda resta alta. È sempre Italmercati a sottolineare che «l’arrivo tardivo dell’inverno e la maggior frequenza di fenomeni atmosferici estremi hanno alterato i tempi di maturazione dei prodotti, influenzandone la disponibilità». 
Quali sono i prodotti più acquistati in questo periodo? Tra gli ortaggi di sicuro il broccolo romanesco, le puntarelle, i cariciofi, i broccoletti. Mentre per la frutta i più ricercati sono clementine, arance italiane e anche se fuori stagione, l’uva e i frutti esotici (l’ananas, ma anche i litchi del Madagascar sono sempre più diffusi). Si registra, inoltre, una richiesta elevata delle ciliegie provenienti dal Cile o dall’Argentina. Per la vigilia continua ad essere molto richiesto il pesce, soprattutto la frittura di paranze, le alici, il baccalà e le vongole. Seppur non economici, durante le feste aumentano anche le richieste di crostacei come mazzancolle, scampi e gamberoni. «C’è una forte preoccupazione per il calo dei consumi che abbiamo registrato nel mese di dicembre 2022, con una flessione dai 5 ai 6 punti percentuali rispetto a dicembre 2021», commenta Fabio Massimo Pallottini, Presidente di Italmercati, la rete nazionale dei mercati all’ingrosso «I consumatori rinunciano alla qualità e ciò porta conseguenze pericolose sul lungo periodo, soprattutto se si pensa alla salute. Non bisogna rinunciare ad una dieta sana, nonostante la tendenza a ridurre il consumo di frutta e verdura a causa dei prezzi». Tra i prodotti più convenienti, in questo momento, ci sono proprio le clementine, il cui prezzo è sceso del 19% rispetto ad un anno fa, il carciofo -50% e le puntarelle, -42%. Per quanto riguarda il pesce, le vongole e la frittura di paranza sono tra i prodotti più abbordabili.