terra di nessuno
Cascine, a Firenze i sindacati vogliono sopprimere la fermata della tramvia: "Terra di nessuno"
La dimostrazione plastica del fallimento, totale, delle politiche migratorie imposte al Paese dal Partito Democratico. Una realtà di degrado, spaccio e delinquenza che va avanti, alla luce del sole, nell'indifferenza di Palazzo Vecchio. Un grido di allarme che giunge persino da parte dei sindacati. Stanchi di dover lavorare in simili, vergognose condizioni. Soppressione della fermata del tram alle Cascine, il più grande parco di Firenze. Un'area verde immensa, che Matteo Renzi, quando era sindaco, aveva promesso di trasformare nella “nostra Central Park”.
Oggi quell'angolo di città è terra di nessuno, dominata da oltre centocinquanta spacciatori africani, che ogni giorno vendono il proprio veleno impunemente. La clamorosa richiesta è stata avanzata dai sindacati del trasporto locale dopo l'ultimo episodio che ha portato un conducente al pronto soccorso ed ha provocato l'evacuazione di un convoglio. Cgil, Cisl, Uill, Ugl e Faisa hanno richiesto di sopprimere la fermata, invitando le istituzioni ad aumentare la sorveglianza presso la banchina e nell'area servita dal tram “dall'alba fino alle ore notturne, specialmente nel fine settimana quando il turno si protrae fino alle 2 di notte. Chiediamo al prefetto, alle istituzioni cittadine ed all’azienda, una maggiore sorveglianza a bordo ed a terra”.
Nello specifico, all'alba dello scorso 8 ottobre, un intero convoglio è stato evacuato, dopo che un passeggero ha spruzzato dello spray urticante a bordo. Un'autentica follia collettiva. La punta di un iceberg. “La zona dove si è verificato l’episodio è nota per essere zona di spaccio di sostanze stupefacenti ed i tram sono usati quotidianamente come navette per movimentare spacciatori e relativi clienti – affermano i sindacati - Tale ambiente è percepito come zona franca ed è quindi ricettacolo di delinquenza varia. In questo contesto va ricercata la causa di ciò che accade quotidianamente all’interno dei tram a danno dell’utenza, delle lavoratrici e dei lavoratori. Nonostante le nostre ripetute segnalazioni continuiamo a percepire un’indifferenza generale che toglie valore, rilevanza e dignità a tutte le lavoratrici e lavoratori che ogni giorno, in qualsiasi condizione, ad ogni ora, permettono alle persone di spostarsi”.