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Covid, aumentano contagi e ricoveri: impennata nell'ultima settimana

Oltre mezzo milione di persone, in Italia, è attualmente positiva al Covid. Sono 509.740 i cittadini che, ad oggi, sono stati contagiati, secondo i dati nel giorno in cui, nel raffronto con i giorni precedenti, sono stati registrati meno casi (45.225) e meno vittime (43). Resta stabile il tasso di positività, al 20%, a fronte dei 224.969 i tamponi, tra antigenici e molecolari, processati nelle ultime 24 ore.

Aumenta, intanto, la pressione negli ospedali: in 24 ore sono 16 in più i pazienti nelle intensive, con un balzo significativo di 259 ricoverati in più nei reparti ordinari. Numeri che portano il totale dei posti letto occupati nei reparti di area critica a 171, sono, invece, 5.073 i ricoverati totali con sintomi.

Anche Fiaso certifica l'impennata dei ricoveri nell'ultima settimana. Stando ai dati della rete degli ospedali sentinella, l'incremento in 7 giorni è stato del 39,7%. Si tratta, sottolinea Fiaso, di una "repentina inversione di tendenza": solo una settimana fa, infatti, il numero dei ricoverati era aumentato del 5% e tutto a carico di pazienti con Covid, arrivati in ospedale per la cura di altre patologie e trovati incidentalmente positivi al tampone.

Guardando alla distribuzione geografica, la curva sale maggiormente al Nord (+69%), al Centro l'aumento è del 33% mentre al Sud e nelle isole la crescita è inferiore rispetto al resto del Paese (+18%).

In particolare sono cresciuti del 38% i ricoveri nei reparti Covid ordinari con un incremento maggiore dei pazienti Con Covid rispetto ai Per Covid. Nelle terapie intensive, invece, ci sono 10 pazienti in più rispetto alla settimana precedente che impennano il tasso di crescita al 55%.

L'identikit dei nuovi pazienti arrivati in ospedale con infezione da Sars-Cov-2 rivela che si tratta per lo più di anziani - l'età media è di 74 anni tra i vaccinati e di 70 anni tra i non vaccinati - e di soggetti che non hanno ricevuto alcuna dose vaccinale (il 15% dei ricoverati) o non hanno fatto la quarta dose consigliata per gli over 60 (l'83% ha ricevuto la vaccinazione da oltre 6 mesi e non ha dunque ancora aderito alla campagna vaccinale per il booster). Per quanto riguarda i pazienti in rianimazione la percentuale di no vax sale al 25%.

Per il presidente Fiaso, Giovanni Migliore, occorre "spingere sull'acceleratore per le quarte dosi per anziani e fragili".

"È necessario un lavoro di squadra delle aziende sanitarie e ospedaliere con tutti i medici di medicina generale per garantire una protezione ai soggetti più vulnerabili", conclude.