angelus a sorpresa

Papa Francesco all'Angelus: Putin fermi la violenza, Zelensky apra ai negoziati

Un doppio appello che ha sorpreso i fedeli riuniti in piazza San Pietro, quello lanciato da Papa Francesco nell'Angelus di domenica 2 ottobre. Il Pontefice sii è rivolto direttamente al presidente russo Vladimir Putin, e a quello ucraino Volodymyr Zelensky. "Invoco nel nome di Dio che si giunga subito ad un cessate il fuoco" in Ucraina, ha chiesto Bergoglio all’Angelus. "Mi rivolgo al presidente della Federazione Russa supplicandolo di fermare per amore del suo stesso popolo questa spirale di violenza e di morte", le parole del Papa.

La comunità internazionale ed i paesi che svolgono un ruolo esterno rispetto alla crisi scatenata dalla aggressione dell’Ucraina da parte della Russia devono "fare di tutto per promuovere la causa della pace senza lasciarsi coinvolgere in una escalation" che potrebbe essere nucleare, ha detto 
Papa Francesco. Bisogna, al contrario, "ricorrere a tutti gli strumenti della diplomazia". Il Papa ha parlato anche a Zelesky: "Rivolgo un fiducioso appello al Presidente Zelensky affinché sia aperto a serie proposte di pace", ha detto Jorge Mario Bergoglio chiedendo ai leader di arrivare alla pace il prima possibile. 

Il lavoro del Papa per la pace non si limita alla crisi ucraina. Il Pontefice è atteso in Sud Sudan, "sia per rilanciare il processo e gli accordi di pace, sia per dare coraggio a una popolazione ferita", ha detto, a margine del Festival della missione a Milano, monsignor Christian Carlassare, missionario comboniano e vescovo di Rumbek, in Sud Sudan. L’ordinazione episcopale per prendere possesso della sua diocesi, già fissata lo scorso anno, è stata posticipata per l’attentato compiuto da uomini armati nella notte del 25 aprile 2021. Dopo un periodo di riabilitazione, monsignor Carlassare ha iniziato, un anno dopo, il suo ministero alla guida della diocesi di Rumbek. Al momento della sua elezione è stato il più giovane vescovo cattolico italiano.