la resa

Azovstal, Toni Capuozzo e la verità sulle immagini dell'evacuazione del battaglione: come stanno le cose

Giada Oricchio

“Servono eroi vivi”. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nella notte ha confermato l’evacuazione dei 264 soldati asserragliati da un mese nell’acciaieria Azovstal di Mariupol e simbolo della resistenza di Kiev. Il presidente ha scritto via Telegram: “La nostra speranza è di salvarli tutti. Abbiamo fatto tutti gli sforzi possibili con L'Onu. Il nostro primo obiettivo ora è preservare le vite degli ucraini. L'operazione di salvataggio dei nostri ragazzi è già iniziata grazie alla nostra intelligence. La via diplomatica deve restare aperta”.

I 53 feriti gravi sono stati trasferiti in una struttura medica a Novoazovsk, mentre gli 211 sono finiti a Olenivka, nel territorio controllato dalla Repubblica separatista di Donetsk. Dovrebbero essere oggetto di scambio con i prigionieri russi, ma al momento Mosca non ha confermato l’accordo. Tuttavia, secondo il giornalista ed ex inviato bellico Toni Capuozzo, ospite del talk di Rete4, Quarta Repubblica, la resa è frutto di trattativa: "In queste immagini dell'evacuazione non c'erano le Nazioni Unite, quindi è un accordo tra le parti”. Capuozzo si è detto contrario all’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato: “È una scelta che va a favorire l'escalation. Siamo passati dalla volontà di aiutare Kiev a non arrendersi a farle riprendere il Donbass”.

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