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Controcorrente, parla il sindaco di Mariupol: "È un genocidio, dateci più armi". Cosa risponde alla Gentili sul battaglione Azov

Valentina Bertoli
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"Sono rimasto in città per quanto è stato possibile. Gestisco tutte le operazioni necessarie", così ha risposto alle accuse di diserzione il sindaco di Mariupol. Dopo l’assedio sempre più serrato e la ripresa dei bombardamenti martellanti sull’acciaieria Azovstal, uno dei più grandi stabilimenti metallurgici d’Europa, a ‘Controcorrente’, programma serale di Rete4, Vadym Boichenko ha fatto il punto sullo stato attuale della sua città e ha insistito sul termine “genocidio”.

Nel corso della puntata di lunedì 18 aprile, la conduttrice Veronica Gentili è tornata a seguire gli sviluppi della guerra in Ucraina e ha condotto un’intervista al sindaco di Mariupol toccando le tematiche più controverse. “Una città rasa al suolo, che non esiste più. Poco resta di Mariupol. Voglio farle vedere la sua città com’era e com’è: una città europea fino a cinquanta giorni fa, oggi completamente distrutta. Come sta e dove si trova in questo momento?” ha esordito la conduttrice del talk. “Abbiamo sentito molte cose che diffonde la propaganda russa per disorientare i cittadini di Mariupol. Oggi lavoriamo con l’amministrazione militare con un solo obiettivo: dare la possibilità di una liberazione da questa occupazione ai nostri cittadini” ha risposto senza esitazione Boichenko.

 

Ha ricordato poi numeri significativi: “Il novanta per cento della città è distrutta, il sessanta per cento è il risultato dell’artiglieria del nemico, il quaranta per cento delle nostre abitazioni non potranno più essere ricostruite. Aggiungo anche il genocidio perpetrato dalla Federazione russa sulla nostra popolazione: più di 20.000 persone sono state uccise”. Gentili ha allora posto l’accento su una questione molto dibattuta: “Perché continuate ad insistere sull’utilizzo della parola genocidio. È un termine che qualcuno non sente di sposare perché ci vorrà del tempo per accertarlo”. “Abbiamo diverse testimonianze dei crimini commessi dalla Russia nella nostra città. Vorrei rispondere a Papa Francesco affinché si ponga l’obiettivo di salvare i nostri cittadini e chiedo a tutti di unirsi per garantire la loro salvezza” ha affermato il sindaco di Mariupol.

 

La conduttrice ha allora cercato di fare chiarezza sulla resistenza ucraina: “Quanti sono ancora gli uomini che stanno combattendo? Quanto è rimasto del reggimento? Quante possibilità ci sono che riusciate a resistere?” “Il numero delle forze che oggi abbiamo è inferiore a quello delle forze nemiche. I nostri coraggiosi ragazzi fanno di tutto per salvare Mariupol”. Veronica Gentili ha quindi incalzato l’ospite in collegamento: “Avete detto che avete bisogno di più armi. Pensate che, se doveste avere più armi, potreste continuare a resistere?” “Noi abbiamo bisogno di armi per la difesa e per la possibilità di una liberazione. Quante città devono essere ancora distrutte per comprendere che l’aggressore non si fermerà al nostro Paese?”.

La conduttrice ha spostato l’attenzione su un tema scottante: “Mariupol è una città controversa per molti. La Russia punta molto sulla presenza del battaglione Azov e la prende come simbolo della denazificazione di cui aveva parlato. È questo il motivo per cui si accaniscono su questa città?” “Noi pensiamo che oggi i nemici siano offesi per non aver preso la città nel 2014. Il loro desiderio di rivincita è forte. La città di Mariupol, durante questi otto anni, ha avuto modo di diventare moderna ed europea. L’hanno distrutta perché nessuno possa vedere i suoi miglioramenti” ha replicato durissimo Boichenko. Gentili ha domandato senza troppi giri di parole: “La offende l’accusa di legami con il neonazismo?” “Il solo fatto di parlare in ucraino ci rende ai loro occhi dei nazisti. Sono fiero di essere ucraino. Se l’unità militare si chiama così è perché si trova sul mare d’Azov. Sono militari di professione che difendono la nostra terra. La storia raccontata da Putin è una bugia, è una strategia per giustificare gli orrori che stanno sconvolgendo il mondo intero”.

 

Prima di salutare il suo ospite la conduttrice è stata netta: “I russi le hanno dato del disertore, dicendo che aveva lasciato la città. Io voglio che lei risponda questa sera a chi le rivolge quest’accusa”. “Sin dai primi giorni di guerra sono rimasto in città per quanto è stato possibile. Io faccio tutti i compiti di persona e gestisco le operazioni necessarie”. 

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