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Le fake news del catastrofista Walter Ricciardi, Hoara Borselli impallina il "professor lockdown"

Hoara Borselli

Se da un lato è confortante leggere i dati che segnalano un virus in arretramento progressivo, dall’altro c’è una pandemia parallela che si autoalimenta e non presenta sintomi di resa: la liturgia del terrore e le fake news diramate sulle reti nazionali dal consulente del Ministro Speranza, nonché accademico, igienista ed ex attore, Walter Ricciardi.

Una figura diventata familiare come uno di quei parenti che ti suonano all’improvviso all’uscio,facendoti balzare gli occhi al cielo,ma che non puoi non far accomodare in casa perché sarebbe da maleducati.

 

Un consigliere indispensabile, granitico nel suo ruolo dall’inizio della Pandemia, che ha fatto il suo ingresso nei nostri salotti con una dichiarazione "degna" di un esperto cui affidarsi: «Per le persone sane le mascherine sono inutili». Il "grillo parlante" del Ministro Speranza ha fatto capire fin da subito la sua affidabilità e competenza dissuadendo milioni di italiani ad indossare il feticcio sul viso perché inutile al contenimento pandemico.

Peccato che questa sua dichiarazione risalisse al Febbraio 2020 e la museruola all’aperto l’abbiamo potuta togliere solo l’11 Febbraio 2022 dopo un tassativo obbligo di indossarla ovunque, anche se soli in un eremo di montagna. Peccato che l’ex presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, ordinario di Igiene alla Cattolica e direttore del Dipartimento Scienze della Salute al Gemelli nonché laurea honoris causa in "Dottore della scienza" conferita dalla Thomas Jefferson University di Philadelphia, un anno fa, sosteneva che benché da prendere sul serio come tutti i virus respiratori, il nuovo coronavirus fosse meno letale della pandemia influenzale.

 

Se il buongiorno si vede dal mattino, ritenete ingeneroso pensare che Ricciardi fin da subito non avesse minimamente intuito l’entità di ciò che stava travolgendo il mondo e di cui era chiamato a dispensare consigli? Ci sarà sempre chi sostiene che la responsabilità di tali affermazioni vada fatta ricadere nella mancanza di dati a disposizione degli scienziati che arrivavano da una Cina reticente a diffonderli. Sicuramente questo elemento non è da sottovalutare, però l’attenuante decade quando ci troviamo davanti ad una reiterazione sistematica.

Se errare è umano e perseverare diabolico, il "professore lockdown", così definito per le sue teorie catastrofiste e chiusuriste, non perde un colpo per regalare colpi da mestro. Ultimo in ordine temporale, lo ha sferzato durante un intervento a tutto schermo dal fedelissimo Fazio durante la trasmissione "Che tempo che fa" andata in onda domenica 13 Febbraio. Il focus dell’intervista era sul Greenpass, strumento amato e rivendicato dal consulente nazionale, al punto da non riuscire ad ipotizzare di abbandonarlo. Ciò che ha fatto balzare dai divani ed impennare le interazioni di Twitter ,una dichiarazione ripresa e postata migliaia di volte in rete, al punto da far andare l’#Ricciardi in tendenza: «I Greenpass ci consentono sostanzialmente di frequentare gli ambienti al chiuso, che sono quelli più rischiosi, in maniera sicura, garantendo a chi sta vicino a noi di non essere infetto quindi di non contagiare ed essere contagiato». Fake news palese, legittimata da un silenzio assenso del conduttore che annuiva compiaciuto rispetto ad un’informazione falsa e fuorviante. Se aggiungiamo che a pronunciarla è colui che consiglia come "messo fidato" chi decide sulle nostre libertà la gravità assume toni inaccettabili.

La crociata a difesa del lasciapassare verde di Ricciardi, la si legge in una sua intervista rilasciata a Repubblica il 14 Febbraio, alla vigilia dell’entrata in vigore dell’esclusione di centinaia di migliaia di lavoratori over 50 non in possesso del magico codice authcode. «L’obbligo del Green pass serve ancora. Insieme alla vaccinazione deve diventare uno dei due perni della nuova normalità. Se li togliamo, siamo a rischio».

 

Ecco tornare quella «nuova normalità» paventata anche da Mattarella ed accolta fra gli applausi, che legittima quel «nulla sarà mai come prima». Basta leggere le ultime righe dell’intervista per capire il punto di caduta cui Ricciardi vuole trascinarci: «Per tutto questo 2022 obbligo vaccinale e GreenPass vanno mantenuti. Siamo ancora in un anno di passaggio. Va visto cosa succederà ad ottobre per capire se il virus si ripresenterà e con quale veemenza, così è fondamentale avere già attivi gli strumenti che ci permettono di combatterlo nel modo più efficace». E se come si dice, finché che vita che Speranza, finché c’è il suo consulente ci sarà sempre emergenza!