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Indagine per riciclaggio: la Finanza perquisisce il fratello del cardinale Becciu

Questa mattina, nell’ambito di un’indagine per riciclaggio relativa a fondi dello Ior e della Cei aperta dalla procura di Sassari, sono scattate all’esito di una rogatoria in Vaticano delle perquisizioni a Roma, a Ozieri, Pattada e Bono, in provincia di Sassari, nei confronti dei beneficiari dei fondi e di persone a loro collegate, tra cui uno dei fratelli del cardinale Angelo Becciu, Antonino, e alla sede della cooperativa solidale Spes.

«L’attività investigativa in corso appare prima facie infondata, consistendo in accertamenti peraltro eseguiti nello scorso mese di luglio a seguito di contestazioni già smentite sul piano contabile e documentale», si legge in una nota dell’avvocato Ivano Iai. «Sarà, quindi, dimostrata la piena legittimità dell’operato della Diocesi, della Caritas e della Spes, le cui finalità e concrete attività hanno esclusiva natura solidale e di carità istituzionalmente proprie di tali enti», prosegue la nota. «Si riafferma, allora, che la Diocesi di Ozieri ha sempre operato nel rispetto delle finalità religiose e solidali anche sul piano economico, impegnando le proprie risorse nello spirito di interventi mai affrancati da comprovate situazioni di disagio individuale, familiare o lavorativo. E nell’apprestare siffatti interventi, la Diocesi che si identifica nell’operato della Caritas locale e, con essa, si avvale della preziosa collaborazione della cooperativa solidale senza fini di lucro Spes, suo concreto e reale braccio operativo, cui sono state destinate somme regolarmente documentate, contabilizzate e rendicontate nell’inequivocabile e incontestabile assenza di interferenze o condizionamenti da parte di alcuno, men che meno di S.Em. Rev.ma il Cardinale Angelo Becciu, del tutto estraneo alle iniziative dell’ente religioso».

«Siamo massimamente sereni. Il Cardinale, ancorchè del tutto estraneo alle iniziative e alla gestione assunte dalla Diocesi e dagli enti assistenziali, ha sempre agito condividendone le finalità umanitarie perseguite meritoriamente nel tempo», si legge in una nota degli avvocati Fabio Viglione e Maria Concetta Marzo, difensori del cardinale Giovanni Angelo Becciu.