accumulava straordinari

La truffa del cartellino: il furbetto timbrava in uffici vicino casa. Dovrà risarcire il Comune di Roma

Valeria Di Corrado

Faceva pagare a Roma Capitale - sotto forma di ore di straordinario - il tempo trascorso per strada, magari bloccato nel traffico, per andare e tornare dall'ufficio, distante 20 chilometri dalla sua abitazione. Antonio D.G., ex dipendente comunale, nel corso di più di un anno (dal 2 gennaio 2014 al 10 aprile 2015), aveva timbrato il cartellino in una sede molto più vicina al suo indirizzo di residenza, nel quartiere di Torre Angela, invece che in quella di largo Lamberto Loria, alla Garbatella, dove prestava servizio. Per questo è stato condannato lo scorso settembre dalla Corte dei conti del Lazio a risarcire il Campidoglio per oltre 7.200 euro: una metà per il danno patrimoniale causato all'ente con la sua condotta e una metà per il danno all'immagine dell'amministrazione.

 

 

L'imputato 56enne «ha collezionato, come risulta dagli atti di giudizio, 343 ore di lavoro straordinario, poi retribuitegli da Roma Capitale, e 211 ore di recuperi, evidentemente compensate da altrettante ore da lui non lavorate». Si è rivelato un «furbetto del cartellino creativo», visto che aveva architettato un fantasioso sistema per raggirare l'amministrazione, timbrando «presso altri 4 uffici comunali, tra cui prevalentemente in uno ubicato in viale Duilio Cambelotti 11, a un paio di chilometri dalla sua abitazione». Una scelta arbitraria del dipendente, visto che non è mai stata modificata la sua normale sede di servizio.

 

 

«Oltretutto - si legge nella sentenza - non vi è alcuna prova riguardo la circostanza secondo cui il convenuto, una volta effettuata la timbratura presso un plesso comunale diverso dall'ufficio di largo Loria a cui egli era assegnato, abbia proseguito verso quella meta il proprio tragitto». L'imputato era già stato condannato in sede penale, in primo e secondo grado, a 9 mesi di reclusione per truffa continuata; mentre in sede disciplinare è stato sanzionato con il licenziamento senza preavviso.