L'INFETTIVOLOGO

Massimo Galli indagato a Milano: "Concorsi truccati all'Università". L'ipotesi è di falso ideologico e turbativa d’asta

Giada Oricchio

Massimo Galli indagato per turbativa d’asta e falso ideologico dalla Procura di Milano in una inchiesta su concorsi universitari di Medicina ritenuti truccati all’Università degli Studi di Milano nel 2020. Sarebbero coinvolti anche docenti di altri atenei nelle commissioni giudicatrici. Lo riferisce il “Corriere della Sera”. Galli, uno degli infettivologi più noti da quando è iniziata la pandemia Covid, è fra i professori che oggi sono stati interessati da una trentina di perquisizioni dei carabinieri del Nas.

L’ipotesi di reato contestata al primario dell’ospedale Sacco (in pensione dal 1° novembre) è di aver condizionato l’intera procedura allo scopo di penalizzare Massimo Puoti, direttore di struttura complessa di malattie infettive dell’ospedale Niguarda di Milano, attraverso criteri di valutazione dei punteggi più favorevoli a Agostino Riva, legato a Galli da stima professionale e fiducia personale, candidato poi risultato vincente. Galli avrebbe interferito grazie al suo ruolo di Presidente della commissione giudicatrice della selezione bandita nel giugno 2019 per un posto di professore di ruolo di seconda fascia all’Università Statale in malattie cutanee, infettive e dell’apparato digerente nel Dipartimento di scienze biomediche e cliniche dell’ospedale Sacco.

Oltre a Galli sono indagati Riva, la segretaria di Galli e due componenti della commissione giudicatrice, il professore dell’Università La Sapienza di Roma, Claudio Maria Mastroianni, e la professoressa associata dell’Università di Palermo, Claudia Colomba. I pm Luigi Furno e Carlo Scalas hanno configurato anche l’ipotesi di reato di falso ideologico. Allo scienziato viene contestato un secondo episodio, risalente a giugno 2020 nella procedura di selezione per assumere a tempo determinato per otto mesi quattro dirigenti biologi da assegnare all’Unità malattia infettive del Sacco.

Sempre il “Corsera” scrive: “Qui l’accusa è che il direttore generale dell’Azienda sociosanitaria territoriale Fatebenefratelli-Sacco, Alessandro Visconti, avrebbe concordato con Galli di far sì che il professore predisponesse un avviso pubblico ritagliato sulle caratteristiche di due candidate che intendeva a favorire (di cui una poi vincente); e che sempre Galli decidesse la composizione della commissione presieduta da una professoressa del Sacco, Manuela Nebuloni, in modo da poter contare su membri che sarebbero stati favorevoli alle proprie indicazioni. In questo caso, però, il risultato non si sarebbe perfezionato per l’opposizione di un’altra scienziata, Maria Rita Gismondo, che aveva minacciato di rivolgersi all’autorità giudiziaria”.

Non è finita perché il professore è indagato anche per una terza ipotesi di reato sempre di turbativa d’asta, ma in relazione a un concorso per un posto di professore di ruolo di prima fascia alla Statale di Milano bandito nell’aprile 2020 e vinto da Gianguglielmo Zehender: qui ciò che viene addebitato in ipotesi d’accusa a Galli, a Zehender, e al professore ordinario della Statale, Francesco Auxilio, che era nella commissione giudicatrice, è di avere ritagliato il profilo del concorso sul ritratto di Zehender intorno al settembre 2020.