avanti a fatica

Problemi sui controlli del green pass. Brunetta prepara il contratto per lo smart working

Tecnici al lavoro per limare il decreto sull'estensione dell'obbligo di green pass a tutti i lavoratori, approvato giovedì dal Cdm e atteso in gazzetta ufficiale la prossima settimana mentre gli imprenditori aspettano il testo definitivo per capire come gestire i controlli dal 15 ottobre. Nell'ultima bozza circolata si leggeva che "i datori di lavoro della Pubblica amministrazione e del settore privato sono tenuti a verificare il rispetto delle prescrizioni". Andrà dunque chiarito come effettuare il controllo - probabilmente con un sistema simile a quello già utilizzato per il mondo della scuola - e come individuare un responsabile sicurezza all'interno dell'azienda o dell'ufficio pubblico. Più difficile mettere ordine nel mondo dei lavoratori autonomi e di quelli che svolgono la propria prestazione, dall'imbianchino all'idraulico, dalla colf alla baby sitter. Anche in questo caso si attendono le linee guida che il ministero retto da Renato Brunetta e quello di Roberto Speranza stanno preparando, e che dovrebbero essere pronte la prossima settimana.

 

 

Per i dipendenti contrattualizzati vige la regola dell'obbligo di controllo a carico del datore di lavoro, mentre per le prestazioni occasionali - come il caso dell'idraulico - il cliente dovrebbe poter chiedere di esibire il pass. Un altro punto da chiarire è la possibilità, per le aziende con meno di 15 dipendenti, di sostituire temporaneamente il lavoratore privo di pass: il contratto di sostituzione potrà scattare dal quinto giorno di assenza, e avere una durata pari alla sospensione prevista, cioè dieci giorni. Ma cosa accade se all'undicesimo giorno il lavoratore non si è ancora messo in regola con la certificazione? Teoricamente si dovrebbe reiterare la sospensione e la sostituzione per altri dieci giorni. I giuslavoristi di Chigi e ministero sono al lavoro, mentre dal mondo delle Pmi emerge il timore che il meccanismo non risolva il problema, vista la possibile difficoltà a trovare in tempi rapidi - e offrendo contratti di così breve durata - una sostituzione adeguata alla casella rimasta vacante.

 

 

Intanto si lavora anche alla normativa dello smart working, su cui Andrea Orlando annuncia l'intenzione di chiamare le parti sociali nelle prossime settimane. "Tra un mese", assicura Renato Brunetta, ci sarà il contratto per il lavoro da remoto. Un passo necessario per Maurizio Landini: "Non si torna indietro: ognuno di noi dovrà essere adesso in grado di lavorare sia in presenza che a distanza; la stessa persona potrà avere giornate in cui lavora a distanza e altre in presenza. Perché, se sono sempre io che lavoro, i miei diritti devono essere diversi se lavoro a distanza o in presenza?".