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Delta, "periodo pericoloso". L'allarme variante in cento Paesi, gli ultimi dati in Italia

Il mondo è in "un periodo molto pericoloso" della pandemia di Covid-19, con la variante Delta identificata ormai in quasi 100 Paesi. L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), per voce del direttore Tedros Adhanom Ghebreyesus, conferma che la variante individuata per la prima volta in India continua a evolversi e mutare, e sta diventando il ceppo predominante in molti Paesi. "Ho esortato i leader di tutto il mondo a garantire che, entro questo punto dell'anno nel 2022, il 70% di tutte le persone in ogni Paese sia vaccinato", ha affermato, perché ciò porrebbe effettivamente fine alla fase acuta della pandemia. Delle dosi somministrate a livello globale, meno del 2% lo è stato nei Paesi più poveri.

La campagna anti-Covid in Italia va spedita verso i 20 milioni di immunizzati, con oltre 52 milioni di dosi già somministrate. Ma a correre però è anche la variante Delta, più contagiosa delle altre e destinata a diventare prevalente nelle prossime settimane. Secondo i dati dell'indagine condotta dall'Iss e dal Ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler, in Italia la variante Alfa è stimata al 57,8%, e la Delta al 22,7%. Ma i dati fanno riferimento al 22 giugno e questo lascia immaginare che siano già largamente superati.

Secondo il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro "la crescita della prevalenza della variante Delta è un dato atteso", ma ciò non toglie che debba esser monitorato "con grande attenzione". "È fondamentale continuare il tracciamento sistematico dei casi per individuare i focolai, che in questo momento è reso possibile dalla bassa incidenza - aggiunge - e completare il più velocemente possibile il ciclo vaccinale, dal momento che, come confermato anche dall'Ema, questo garantisce la migliore protezione". Sul punto insiste anche il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo che ribadisce come i vaccini siano la migliore arma per difendersi: le fiale in arrivo in estate, assicura, permetteranno di tenere il ritmo di 500mila dosi al giorno e raggiungere in settembre l'agognata immunità di gregge con l'80% di immunizzati.

La Delta spinge i contagi in Africa, che raddoppiano ogni tre settimane, ha dichiarato l'Oms. Il Sudafrica ha i dati più preoccupanti, con oltre 20mila nuovi casi in 24 ore, che portano il totale a 1,9 milioni di contagi e 66.323 decessi. Secondo i Centri africani per il controllo delle malattie si tratta di oltre il 30% dei 5,5 milioni di casi segnalati dai 54 Paesi africani. L'Oms ha spiegato che la Delta è stata rilevata nel 97% dei campioni sequenziati in Uganda e nel 79% in Congo. Meno del 2% degli 1,3 miliardi di africani ha ricevuto una dose di vaccino.

Johnson & Johnson ha intanto annunciato che il suo siero monodose "genera forte e persistente attività contro la Delta" e altre varianti, e che "i dati hanno mostrato che la durata della risposta immunitaria è di almeno otto mesi". Unicef ha poi dato notizia di un accordo con Janssen per la fornitura di vaccini per conto di Covax, per un massimo di 200 milioni di dosi nel 2021 per 92 nazioni, dopo accordi simili con Serum Institute of India, Pfizer, AstraZeneca, Human Vaccine e Moderna.

I dati sono preoccupanti in tutto il mondo. Nel Regno Unito i contagi legati alla Delta sono aumentati del 46% in una settimana (dato di Public Health England), mentre il ceppo rappresenta il 95% dei casi confermati. E l'India ha superato la soglia dei 400mila morti, cifra considerata una sottostima a causa della mancanza di test e dati ufficiali. È il terzo Paese al mondo a farlo, dopo Usa e Brasile. Un nuovo record di decessi è poi stato rilevato in Russia per il quarto giorno consecutivo, con 679 morti (23.218 i contagi). Il Cremlino, però, esclude il lockdown. "Nessuno lo vuole", ha detto il portavoce Dmitry Peskov, ammettendo che la situazione sanitaria è "pesante" in varie regioni. Quindi "tutti dobbiamo essere vaccinati il prima possibile", ha aggiunto. Solo il 15% della popolazione russa ha ricevuto almeno una dose di vaccino, mentre almeno 20 regioni, tra cui Mosca e San Pietroburgo, hanno reso la vaccinazione obbligatoria per i dipendenti di alcuni settori. Le autorità hanno registrato oltre 5,5 milioni di contagi confermati, 136.565 morti.