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Ardea, parla il testimone: "Ho visto quei corpi insanguinati". Un quarto uomo sfuggito al massacro

I corpi a terra, i soccorsi purtroppo inutili, il sangue sulla strada. "Sono arrivato dopo 5, 10 minuti" dalla sparatoria avvenuta oggi ad Ardea, sul litorale romano, e "ho visto l’anziano morto a terra e i bambini ai quali i medici stavano facendo il massaggio cardiaco. L’anziano aveva un buco di proiettile in testa con sangue mentre i bambini avevano sangue sul petto". 

 

Sono le parole drammatiche di un testimone oculare, il 31enne Francesco Rizzo, che ha raccontato ai cronisti presenti sul posto quanto accaduto oggi ad Ardea, vicino Roma. Parlando dell’assassino, poi suicidatosi nella casa dove si era barricato prima del blitz dei carabinieri, il testimone dice: "Ho sentito gente del posto che si lamentava in passato, perché questa persona sparava in strada. Abito qui da 5 
anni, è un posto tranquillo, mai successo nulla, giusto qualche furto".

 

L'uomo ha detto inoltre che le tre vittime non erano le sole persone prese di mira dall'omicida. C'era infatti un altro uomo, che si trovava in strada per buttare dei rifiuti, verso il quale sono stati indirizzati degli spari ma non è rimasto colpito. 

Intanto cresce lo sgomento per una tragedia che forse si sarebbe potuta evitare. Il padre dei due bambini uccisi dalla furia omicida dell'uomo che soffriva di disturbi mentali era agli arresti domiciliari. Ai cronisti che lo hanno raggiunto ha espresso il dolore e l'incredulità per la situazione: lui recluso per motivi di droga, lo squilibrato libero e in possesso di una pistola.

 

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L'uomo infatti era uscito da dieci giorni da un centro di salute mentale e i vicini avevano più volte segnalato di essere stati minacciati con la pistola. Il presidente del Consorzio Colle Romito di Ardea, Romano Catini, ha affermato che i residenti pensavano che l'arma fosse finta, una scacciacani. Le indagini chiariranno se l'arma usata oggi era la stessa.