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"C'è un tesoro nascosto", l'azionista sfida Unicredit. Chiede 17 miliardi ma a pagare alla fine è lui

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È convinto di aver scoperto un tesoro da 353 miliardi di euro nascosto nelle casse di Unicredit e la vicenda che ne segue, raccontata dal Corriere della sera, è davvero singolare. Perché Christian Savatteri, azionista della banca, dopo la "scoperta" era andato in tribunale - tre gradi di giudizio - per rivendicare la percentuale su una somma nascosta che aveva individuato appellandosi alle norme sulle cose ritrovate e reclamando pertanto 17,6 miliardi di euro. 

Una vicenda legale durata sette anni in cui Savatteri, attraverso i suoi legali, rivendicava la scoperta di "denaro contabile creato dal nulla dalla banca nel corso del 2013, al momento dell’erogazione di prestiti". L'azionista lo va a dire all'amministratore delegato Federico Ghizzoni ma l'appello resta inascoltato e così decide di fare causa per "aver fatto emergere una maggiore ricchezza della banca, 353 miliardi, di cui essa era prima inconsapevole" senza nessun riconoscimento, si legge nelle carte citate dal Corriere.

I  giudici non sono dello stesso avviso dell'azionista. Dopo primo grado, appello e finanche Cassazione Savatteri viene tacciato di lite temeraria per l'arditezza delle accuse mosse alla banca e alla fine dovrà pagare a Unicredit 30mila euro. Altro che risarcimento miliardario. 

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