a testa bassa

Massimo Galli, allarme ad Agorà: con questi vaccini no immunità di gregge. E sbeffeggia il governo: che leadership...

Massimo Galli mattatore ad Agorà, il programma di Rai3 condotto da Luisella Costamagna. Il professore ordinario di Malattie infettive all'Università Statale di Milano e primario all'Ospedale Sacco di Milano torna a tuonare il classico "ve lo avevo detto" e spara a zero anche sul governo di Mario Draghi

 

Si parte da lontano. L'Europa non ha sviluppato un suo vaccino perché, anche in Italia, "non si è creduto alla possibilità di una seconda ondata. Quando lo dicevo passavo per fanatico catastrofista e adesso eccoci qua - rivendica Galli - La possibilità di avere un vaccino anche in Europa? I vaccini sono arrivati per chi li produce... e visto che vengono prodotti in certe parti del mondo e non in altre si prendono certe posizioni...". Il riferimento neanche a dirlo è al siero russo Sputnik V. "Bisogna però considerare il numero di vaccinati, la Russia forse non ha la capacità di produzione necessaria a garantire anche per noi". Se lo vogliamo, dunque, "dovremmo produrlo da noi". 

 

Galli dice poi che siamo lontani dall'idea di un vaccino in grado di sviluppare l'immunità di gregge, ma quelli che abbiamo dovranno essere aggiornati per le nuove varianti. "Anche se va detto che quando un anziano vaccinato incontra il virus in qualche variante sconosciuta difficilmente dovrebbe finire in ospedale". 

Intanto in certe regioni si vaccinano pochi anziani e molte categorie non realmente in prima linea. "Quando si è fatta una programmazione azzardata favorendo i settori di pubblica utilità si è pensato che con gli anziani saremmo andati più velocemente. Ora ci troviamo con i primi favoriti sui secondi. Diciamocelo chiaro, quelli facilmente raggiungibili si sono vaccinati. Gli anziani. invece, dietro l'0oggettivo fallimento del sistema di reclutamento in alcune zone come in Lombardia sono sottovaccinati ed è gravissimo. Perché sono solo che vanno a riempire gli ospedali e poi vanno all'altro mondo", attacca il professore.

 

Il vaccino serve anche a preservare il sistema sanitario. "Stiamo rimandando una serie di interventi sanitari perché il sistema è assorbito totalmente dal Covid. Bisognava capire prima come cambiare musica perché il vaccino non arrivava".  E sul caso AstraZeneca fa un clamoroso attacco al governo e alle autorità sanitarie: "Non è stata una grande dimostrazione di leadership andare dietro in modo così acritico alla Germania bloccando il vaccino prima di avere in mano evidenze".