CORSA CONTRO IL TEMPO

Domani 470mila vaccini in Italia. Ma la Germania ha già ordinato 30 milioni di dosi

È attesa domani in Italia la prima tranche da 470mila dosi (dopo le 9.750 inviate nei giorni scorsi per il simbolico V-Day di ieri) del vaccino Pfizer, come da programma, per l’avvio effettivo della campagna vaccinale, che interesserà in un primo momento gli operatori sanitari seguiti dagli ospiti delle Rsa. I carichi da 470mila dosi ciascuno arriveranno ogni settimana fino a marzo: nel primo trimestre 2021 si prevede la fornitura di 7,8 milioni di dosi del siero prodotto da Pfizer, cui si affiancheranno via via gli altri, a partire da quello di Moderna in corso di approvazione in Europa.

Dovrebbe procedere «come da tabella di marcia» la consegna della seconda tranche di vaccini all’Italia. È quanto fanno sapere da Pfizer. I piani «sono confermati» e «non sono attesi particolari ritardi», spiegano dall’azienda. Le consegne vengono fatte direttamente ai 300 siti italiani incaricati per le vaccinazioni e non è escluso che qualcuno li riceva non entro domani, ma anche nei giorni successivi.

Però viene chiarito che il problema segnalato dalla Spagna (dove il ministro della Salute ha parlato di un lieve ritardo per le consegne nel proprio Paese, confermato da Pfizer Spagna che ha spiegato di essere stata informata questa notte dal suo stabilimento di Puurs in Belgio di «un ritardo nelle spedizioni in 8 Paesi europei, a causa di un problema nel processo di carico e spedizione») non dovrebbe riguardare l’Italia. Anche dal Belgio, punto di partenza del prodotto scudo, «non risultano ritardi di consegna» per il Belpaese.

Intanto la Germania punta ad intensificare la produzione sul proprio suolo del vaccino. La Germania ha proceduto a un'ordinazione di 30 milioni di dosi, per via bilaterale, con la Biontech. «Stiamo facendo di tutto assieme a BioNTech/Pfizer in modo che vi siano altri impianti di produzione in Germania», ha detto il ministro tedesco della Salute Jens Spahn all’emittente Zdf. L’obiettivo, ha spiegato, è di far partire entro febbraio o marzo un altro impianto di produzione a Marburgo, nel land centrale dell’Assia. La compagnia tedesca BioNTech ha già rilevato l’impianto dalla svizzera Novartis, ma deve fare alcune modifiche prima di far partire la produzione.