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A Saxa Rubra la stanza di Mollica diventa un santuario

Gianfranco Ferroni

È andato in pensione ormai da tempo, ma alla Rai c’è la sua stanza museo che nessuno ha mai voluto occupare, né tantomeno toccare: Vincenzo Mollica, storica colonna del Tg1, indimenticabile creatore di tanti servizi dedicati al mondo dello spettacolo, nei fatti fa ancora parte del gruppo del telegiornale guidato da Giuseppe Carboni. Saxa Rubra può essere orgogliosa di quella stanza delle meraviglie, che dovrebbe essere tutelata e diventare oggetto di vincolo da parte del ministro per i Beni e le attività culturali Dario Franceschini.

Un luogo che ha accolto i grandi della musica, del cinema, del teatro, e che meriterebbe di avere un suo curatore, ovvero il fedelissimo di Mollica, Emilio Barbui. Proprio il suo braccio destro, che era al centro del dialogo tra Carboni e Mollica in una diretta di Mara Venier, quando si parlava di una cena. Barbui, sempre accompagnato dal motto «Viva l’Eritrea libera», lo ha anche scritto in un post: «Prima o poi se lo magnamo sto zighini». La figlia di Barbui è la cantante Symo, e come sottolinea con giusto orgoglio il genitore «si parla di lei nella rubrica "Tg2 Storie", nella rubrica "Fuori Linea" del Tg3 e nel programma “DoReCiakGulp” di Vincenzo Mollica su Rai Uno; è ospite di Fiorello in “Edicola Fiore”, dove canta “Africa”; e presenta “Donna allo specchio”, una sua canzone che tratta il tema della violenza sulle donne, nel corso di un importante convegno tenuto al Senato della Repubblica». Evviva.