Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Coronavirus, il bollettino del 31 ottobre: 31.758 nuovi contagi, i morti sono 297

  • a
  • a
  • a

La pandemia accelera, la curva risale e il bollettino del 31 ottobre comunicato dal ministero della Salute sull'emergenza Covid in Italia segna un nuovo ulteriore peggioramento che fa tremare il Governo. Sono 31.758 i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia nelle ultime 24 ore. Il dato porta il totale da inizio pandemia a 679.430. In netto aumento il numero dei decessi: 297 i morti odierni contro i 199 di ieri. Il dato del ministero della Salute è da leggere sì in relazione al numero di tamponi, che toccano quota 215.886, un nuovo record dopo quello di ieri e con un lieve aumento nel rapporto positivi/tamponi a 14,7% contro il 14,4% di 24 ore prima, ma non è l'unico che preoccupa.

La giornata di sabato ha infatti visto un netto aumento delle vittime Covid: + 297 in un giorno, contro le 199 delle 24 ore precedenti. È stata poi superata quota 350mila per gli attualmente positivi, con un incremento di 25.600 e un totale di 351.386. Continua a crescere la curva dei ricoveri in terapia intensiva, anche se di poco con 97 nuovi ricoveri, dato che porta il totale a 1.843. In lieve caso i ricoveri con sintomi a +972 per un totale di 17.966, mentre sono 331.577 le persone in isolamento e 5.859 i guariti.

La Lombardia si conferma la regione italiana con più nuovi casi di coronavirus registrati in 24 ore a + 8.919, in lieve calo rispetto ai 8.960 di ieri: la provincia di Milano è ancora la più colpita con 3.730 contagi da coronavirus in 24 ore, di cui 1.553 in città, ma crescono i contagi a Varese e Monza Brianza.

Seguono la Campania +(3.186), il Veneto (+3.012), la Toscana (+2.765), il Piemonte (+2.719) e l'Emilia Romagna (+1.763), ultima regione con un aumento a 4 cifre. Sotto le tre cifre invece solo la Basilicata a +95: le restanti regioni vedono aumenti a 3 cifre.

La pressione inizia dunque a farsi sentire in tutta Italia e, in attesa di ulteriori strette nazionali, le Regioni più colpite stanno iniziando a muoversi in autonomia. In Lombardia il governatore Attilio Fontana ha annunciato l'uso di tamponi rapidi antigenici nelle ats e asst della regione, grazie a una delibera che sarà presentata in Giunta il 3 novembre: i tamponi saranno forniti a medici e pediatri di famiglia che daranno la disponibilità.

Sullo stesso sentiero si è mosso il presidente del Veneto, Luca Zaia che ha firmato l'ordinanza che rende obbligatori per i medici di base i tamponi Covid. "Daremo a tutti i medici di base dotazione di tamponi, di dispositivi di protezione, in modo che possano fare tamponi ai loro assisti. È una rivoluzione epocale", ha dichiarato nel punto stampa.

Di norme nazionali invece parla il governatore campano Vincenzo De Luca che in un post su Facebook ribadisce quanto già annunciato in conferenza stampa su eventuali lockdown anche per Napoli. "Ci sono regioni più piccole con percentuali di contagio enormemente più alte di Napoli, dove è già alta. Quindi nessuno dica oggi stupidaggini, le uniche misure efficaci sono di carattere nazionale. Il resto sono cose intollerabili".

Dai blog