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Artemisia Gentileschi, perché la pittrice è diventata un'icona del femminismo

La pittrice diventata un'icona del femminismo Artemisia Gentileschi è la protagonista del Doogle di Google di oggi. La grafica che campeggia nel motore di ricerca infatti fa riferimento all'anniversario della nascita, l'8 luglio 1593, dell'artista romana considerata oggi tra i grandi della sua epoca ma la cui vita è stata drammaticamente colpita da una violenza sessuale che, con un coraggio poco diffuso ai tempi, l'ha spinta a portare in tribunale il suo stupratore.

Artemisia Gentileschi segue le orme artistiche del padre, pittore amico di Caravaggio, la cui influenza si nota nella prima grande opera dell'artista, “Susanna e i vecchioni”, realizzata a 17 anni. Prima donna a essere ammessa all’accademia delle arti del disegno, diventa amica di Galileo Galilei ma ha sempre dovuto combattere contro pregiudizi e maldicenze in seguito alle accuse rivolte ad Agostino Tassi, pittore e amico del padre, che la stuprò quando aveva 18 anni. Seppur già sposato, Tassi promise ad Artemisia che l'avrebbe sposata ma dopo un anno il padre, che sapeva tutto dall'inizio, denunciò Tassi. Secondo numerose fonti il processo fu duro e umiliante per la Gentileschi. Alla fine Agostino Tassi fu condannato per aver violentato una ragazza vergine a una sanzione pecuniaria e cinque anni di reclusione, da scontare in alternativo con l'esilio perpetuo da Roma. Pena che non fu scontata per intero dal Tassi.